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del Copto all’Egiziano antico e per la sua impor-

tanza per la Cristianità, ma l’Egittologia ‘vera e

propria’ terminava con la conquista di Alessan-

dro Magno, che secondo gli studiosi dell’epoca

aveva portato alla fine de lla civiltà egizia. Nel

1920 questo interesse aveva portato Margaret a

visitare vari villaggi copti per vederne le usanze

e tradizioni. Un fatto spiacevole, ma affrontato

con spirito, ci dipinge una donna forte e spiritosa.

Morsa da un cane sospettato di avere la rabbia, le

viene concesso di partecipare ad una cerimonia

di Anba (=padre, santo) Tarabo, che proteggeva

dai cani rabbiosi. Come le fa notare il suo ospite

copto, se non ci fosse sta to quest o s piacevole

episodio non avrebbe mai assistito a questa ceri-

monia, che probabilmente solo lei avrebbe po -

tuto descrivere al mondo occidentale.

STREGONERIA

Dal 1953 al 1955 fu presidentessa della

Folk-Lore

Society

e le sue teorie sulla stregoneria ebbero

un ruolo importante nella creazione del moderno

culto Wicca e altri movimenti neopagani. Questo

interesse per la stregoneria cominciò durante la

Grande Guerra, quando, non essendo poss ibile

fare ricerca egittologica, poiché le biblioteche

erano ch iuse, e non po tendo contribuire alla

causa di guerra, cominciò a lavorare sulla stre-

goneria, secondo lei incentrata sul culto del Dio

Cornuto e altri riti di origine pagana. Le sue teo-

rie furono poi screditate. Come ha recentemente

osservato R uth W hitehouse

12

, è comprensibile

che archeologhe donne pr eferissero n arrative

storiche che assegnavano un ruolo centrale alle

donne, come la teoria della Dea Madre, in rispo-

sta ad un mondo dominato da una società pa-

triarcale che le relegava ad un ruolo marginale

nella storia. Teorie ugualmente screditate e poco

giustificabili, ma proposte da uomini, sono state

trattate con più tolleranza ed hanno intaccato in

modo meno significiativo la loro reputazione, in-

cluso Petrie

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, che credeva che la ci viltà egizia

non potesse essere stata creata da Africani, ma

fosse il prodotto di una razza intrusiva di bianchi!

Poco prima della seconda guerra mondiale fece

una serie di conferenze in Finlandia, (due volte),

Norvegia, Svezia ed Estonia, n on sull’antico

Egitto, ma sul culto delle streghe su cui nel 1921

aveva pubblicato

The Witch-Cult in Western Eu-

rope: A study in Anthropology

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. Durante questo

tour di conferenze aveva scelto di stare con una

famiglia finlandese, e non inglese, in quanto vo-

leva conoscere gli usi e costumi locali dovunque

si trovasse; era più che contenta di adattarsi alle

usanze del luogo, un atteggiamento, questo, che

la distingue da molti suoi contemporanei. Questa

sua c uriosità ve rso la cultura locale, u n forte

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donne pioniere dell’egittologia

di Margaret Murray, per concessione del Petrie Museum of

Egyptian Archaeology, UCL)

Fig. 13

– Una donna seduta e sullo sfondo le piramidi (Dall’al-

bum di Margaret Murray, per concessione del Petrie Museum

of Egyptian Archaeology, UCL)

Fig. 14

– Margaret Murray (terza da destra) e il team di studiosi

mentre sbendano la mummia di Khunum-Nakht davanti a un

pubblico di 500 persone all’Università di Manchester (per con-

cessione del Manchester Museum, University of Manchester

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