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Edwards Professor

di Archeologia Egizia e Filolo-

gia, ricevesse un ottimo stipendio, Margaret Mur-

ray veniva pagata talmente poco che non si poté

permettere l’abito per ricevere il s uo dottorato

(come è costume nei paesi anglosassoni). A di-

mostrazione del fatto che era una insegnante pa-

ziente e gentile, probabilmente perché lei stessa

era stata una s tudentessa e sapeva bene quali

fossero le difficoltà per un princ ipiante, i suoi

alunni fecer o una colletta per pagarle l ’abito,

così, grazie all a loro gentilezza e riconoscenza

riuscì a ricevere il suo encomio. La sua gramma-

tica di geroglifico

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, seppur datata, dimostra la na-

turale intelligenza dell’ autrice nel capir e gli

studenti: è organizzata in maniera efficiente, con

le s piegazioni necessarie e utiliss ime tabel le

estraibili con le coniugazioni delle varie classi di

verbi. Il formato ridotto (quasi tascabile), poi, po-

teva essere pensato solo da una persona con un

senso prati co come il suo. Proprio questo suo

senso pratico, e il fatto di essere stata una prin-

cipiante lei stessa, le avevano conferito le abilità

per riformare il semplice ‘Certificato in Egittolo-

gia’ (

College Certificate in Egyptology

): alle ma-

terie gi à e sistenti aveva voluto aggiungere

anatomia dello scheletro, antropologia, etnolo-

gia, mi neralogia, disegno in scala e foto grafia.

Una selezione abbastanza moderna se si consi-

dera la formazione archeologica dell’epoca. Oltre

ad essere un’insegnante eccellente aveva un’ot-

tima capacità nel capire le persone e spesso se-

lezionava gli studenti da impiegare c ome

assistenti di campo negli scavi di Petrie, molti dei

quali si fecero poi un nome nell’Egittologia. Come

ricercatrice, invece, era i nteressata al lo studio

della religione e riteneva gli oggetti la chiave per

comprende le credenze degli anti chi ( chiara-

mente influenzata dalla filosofia di Petrie che ve-

deva nel la c ultura materiale un

mezzo

complementare ai testi). La visione di Margaret

Murray dell’archeologia era infatti quella di una

‘antropologia nel passato’

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.

Dei suoi anni alla University College, da lei defi-

nita ‘

Alma M ater, l oved and splendid

7

(Alma

mater, amata e splendida) sono interessanti da

ricordare il periodo di lotta per ottenere una sala

comune per le studentesse, non amme sse in

quella maschile, e il suo interesse per la vita ge-

nerale dell’università. Era una persona decisa ad

agire, ma non brutale. Dopo vari rifiuti per avere

una sala comune più grande di uno sgabuzzino

con due poltrone, invitò il Rettore a prendere un

caffè, ma estese l’invito a tutti i membri dell’uni-

versità. Venne c osì tanta gente che si era for -

mata una lunga coda e le persone dovettero

uscire perché altri potessero entrare: non appena

si fu liberata una stanza grande a sufficienza fu

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don ne pioniere dell’egittologia

Fig. 5

– Margaret Murray al pranzo in onore dei suoi cento

anni a UCL mentre scherza con Professor Emery (centro) e Dr.

Faulkner (destra), Luglio 1963

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Fig. 6

– La stanza di Margaret Murray nella casa scavo di Pe-

trie ad Abydos (dall’album di Margaret Murray, per conces-

sione del Petrie Museum of Egyptian Archaeology, UCL)

Fig.

7

– Amy Urlin, una collaboratrice di Petrie, fa acquisti da

bambini copti (dall’album di Margaret Murray, per concessione

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