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la piazza pavimentata della suddetta agorà.

È questo, dunque, il punto nevralgico della presente

esposizione, siccome, proprio sul lato orientale

dell’agorà sorgeva un

Bouleuterion

nel cui muro

circolare furono fissate le lastre recanti il Codice

delle Leggi di Gortina, realizzato, si ritiene, nella

prima metà del V sec. a.C.

In seguito, al posto del suddetto edificio, nel I a.C. fu

edificata una nuova costruzione che conservò mu-

rate al suo interno le leggi iscritte e accuratamente

numerate; anche tale struttura non ebbe vita

lunga: nel I d.C., durante l’epoca romana, venne tra-

sformata in

Odeon

, preservando, fortunatamente,

le lastre in situ.

(2)

L’ODEON ROMANO

La funzione dell’Odeon romano era quella di acco-

gliere rappresentazioni, spettacoli musicali e rappre-

sentazioni teatrali; quello di Gortina risulta essere il

più importante di tutta Creta.

Situato sul lato settentrionale dell’agorà, l’edificio

constava di tre parti: il ko lon, cioè la cavea, suddivisa

in tre kerk…dhj (settori) tramite sedili in pietra sor-

retti da un portico circolare coperto a volta e pog-

gianti su una fila di pilastri

12

; l’

Ñrc»stra

, da

Ñrcšomai

” cioè “

danzare

”, di 8,50 m di diametro e

con decorazioni marmoree bianche e azzurre; infine

la

skhn»

, ovvero la scena, elevata e di pianta rettan-

golare, con tre ingressi e nicchie a loro volta rettan-

golari, al cui interno erano collocate stature in

marmo, alcune delle quali rinvenute in corso di scavo.

Il

prosk»nion

, dietro il

loge on

, alto 3mca., presentava

un pavimento amosaico con decorazione geometrica,

conservatosi ancora nella parte occidentale.

(3)

Grazie agli studi condotti dal Professor Antonino Di

Vita, ex Direttore della Scuola Archeologica Italiana

di Atene, è stato possibile conoscere meglio le fasi

costruttive dell’edificio che a tutt’oggi custodi-

sce al suo interno la Grande Iscrizione del Codice di

Leggi di Gortina.

Le ricerche dello studioso hanno evidenziato come,

inizialmente, la struttura fosse attribuibile alla prima

fase del V a.C. e avesse forma circolare e diametro

complessivo di 33,30 m.

In questa fase iniziale, la costruzione probabilmente

non era ancora coperta e non veniva utilizzata come

Ekklesiasterion per le assemblee cittadine; tuttavia,

nel muro circolare erano già fissate le iscrizioni con

le leggi

13

.

Distrutto per motivi ignoti e ricostruito durante la

tarda età Ellenistica con la stessa pianta e le stesse

dimensioni, l’edificio conservò ancora le lastre con

le iscrizioni (stavolta accuratamente numerate) e

acquisì la nuova funzione di

Bouleuterion

, a sua

volta distrutto, probabilmente da un sisma, nel 46

d.C.; la struttura, infine, venne definitivamente rico-

struita in età Traianea (98 - 117 d.C.) come

Odeon

14

.

c u l t u r a

(2) L’Odeon romano.

10 Il tempio di Apollo Pizio, nonostante le diverse modifiche,

restò in uso fino al IV a.C.

11 In età Ellenistica si sviluppò anche una seconda agorà ad est

del santuario di Apollo Pizio (seconda fase del tempio) e venne,

inoltre, realizzato il santuario delle divinità egizie.

12 La struttura veniva a creare un

ambulacro

ipostilo coperto da

diciotto archi.

13 I lati esterni dell’edificio erano rettilinei, come si evince dalle

pareti conservate.

14 Dell’

Odeon

di questa fase si è preservata solo una parte (oc-

cidentale) del muro circolare, costruita con grandi blocchi lavo-

rati. Sarebbe del III a.C. l’ultimo grande rifacimento, avvenuto in

seguito ad un’ulteriore distruzione. Proprio al predetto edificio

sono pertinenti i resti conservatisi.

15 Ad est dell’

Odeon

sono ancora visibili diversi ambienti, alcun

dei quali con pavimento a mosaico, databili al IV sec. d.C. (pro-

(3) Odeon - resti e ricostruzione.