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dell’VIII secolo a.C. e sembra essere stata

l'estremità occidentale del percorso del com-

mercio marittimo che partiva dagli emporia

greci sulla costa della Cilicia e della Siria, at-

tivo nel periodo che va dall’825 al 750 a.C.

Interessante sulla questione della ricostru-

zione dei canali attraverso i quali arrivarono

presso gli Etruschi gli oggetti di prestigio im-

portati è la presenza del cartiglio di Bocchoris

anche su uno scarabeo proveniente dalla

Tomba 325 di Pitecusa e da un vaso da Mozia,

così che si può affermare che l’Orientaliz-

zante anche se assume un aspetto vistoso nel

VII secolo a.C. è coevo alla colonizzazione

greca e all’espansione fenicia, cioè all’VIII se-

colo a.C.

9

Molte delle importazioni probabilmente arri-

varono in Etruria da Cartagine e la situazione

nelle fasi successive ci aiuta a comprendere

la grande importanza del monopolio del com-

mercio fenicio nel Mediterraneo occidentale,

perché a parte il vaso di Bocchoris, non vi è

alcun accenno di commercio diretto con

l'Egitto ma invece tutte le altre importazioni

di tipo egiziano sono in parallelo a Cartagine,

e potrebbero aver raggiunto l’Etruria da lì.

e t r u r i a

9 M.Gras, P.Rouillard, J.Teixidor, 2000, L’universo fenicio, pp. 169

e 173.

Foto 5: la città di Tarquinia con il Rinascimentale

Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Nazionale

Archeologico Etrusco

Foto 6: veduta panoramica da La Civita, l’antico centro

urbano etrusco, dalla quale si vede la linea verde dove

è localizzata la necropoli di Monterozzi.

Foto 7: Ricostruzione dell’antica necropoli di Monterozzi