

Le missioni annuali organizzate dal M.A.I. non
furono sempre composte dagli stessi elementi:
ad eccezione di Francesco Ballerini
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, sempre
presente sino alla prematura morte, il perso-
nale variava in base al tipo di scavo. Schiapa-
relli suddivideva il gruppo in due parti: ad una
prima, che partiva in anticipo, era affidato il
compito di contattare le autorità locali con in
carico tutta la logistica; la seconda prendeva
possesso delle tende da campo coniche, di tipo
militare, già montate. Ogni missione era dotata,
su esplicita richiesta di Ernesto, di moschetti e
cartucce a salve da utilizzare come deterrente
contro eventuali malintenzionati. Ultimati tutti
i preparativi, la prima campagna si svolse tra il
gennaio ed il maggio 1903 con la partecipa-
zione di Schiaparelli, Ballerini e Breccia
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ai quali
si aggiunse il Vitelli che, essendo già al Cairo
per l’acquisto di papiri greci, s’incontrò nella
capitale Egizia con Ernesto. Scopo di Vitelli era
l’allestimento di una spedizione congiunta:
probabilmente tra i due ci furono degli screzi
tanto che in una lettera scritta da Ballerini si
legge che Vitelli “vorrebbe passare per il capo-
missione, ma Schiaparelli è fermamente deciso
a restare lui il capo”. Sino a metà marzo Schia-
parelli e Ballerini scavarono nella Valle delle
Regine, ottenendo notevoli risultati: il 15 feb-
braio venne ritrovata la tomba di Khamuase
(QV44), uno dei figli di Ramesse III. Come al so-
lito la tomba era già stata “visitata” in anti-
chità: nonostante ciò all’interno si rinvennero
ancora sarcofagi, mummie e parecchi oggetti
di uso funerario. Altri furono gli ipogei riportati
alla luce: QV43 di Sethherkhepeshef, un altro
figlio di Ramesse III; QV48 di Satra, una regina;
QV40 anonima; QV42 del principe Paraheru-
nemef; QV51 di Isi, moglie di Ramesse III; QV36,
della regina Titi ed un’altra tomba anonima, la
QV36. Tutti i reperti recuperati vennero lasciati
in custodia, all’interno di casse, ai frati della
missione di Luxor che in seguito li spedirono al
Cairo. Contemporaneamente ai lavori nella
Valle delle Regine si avviò il cantiere di Giza, at-
tivo sino a metà aprile. Da uno scritto di Schia-
parelli apprendiamo che lo scopo di questo
secondo cantiere era principalmente il ritro-
vamento di papiri greci e di statue, stele, sar-
cofagi e materiale funerario riconducibile
all’Antico Regno. Purtroppo il primo degli obiet-
tivi andò deluso. Non lo stesso avvenne per il
secondo: infatti si recuperarono alcuni blocchi
provenienti dal tempio funerario di Cheope, sti-
piti, architravi, false porte di mastabe, tutte da-
tabili tra la quarta e la sesta dinastia. In seguito
in Museo si ricostruì la Mastaba di Iteti, della
quale furono rinvenuti la splendida sebbene
mutila statua del proprietario, la falsa porta e
due blocchi decorati con delle meravigliose
oche. Tra la metà di marzo e la fine di aprile il
Breccia fu mandato ad Ermopoli: questa nuova
zona di scavo, molto vasta, non fu interamente
esplorata ma le scoperte di papiri furono, per la
gioia del Breccia stesso, notevolissime. Infine,
dal 15 aprile al 20 maggio, Schiaparelli, Ballerini
e due nobili in carico al Corpo Diplomatico Ita-
liano al Cairo, il marchese Silvio Raggi ed il
conte Manzoni, furono impegnati in uno scavo
di sondaggio ad Eliopoli nel quale si riporta-
rono in luce frammenti di uno splendido naos
in granito rosa, dedicato a Sethi I, studiato e
mirabilmente ricomposto da Alessandro Roc-
cati
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negli anni ’70 del secolo scorso. Le campa-
gne si susseguirono da adesso in poi a ritmo
frenetico. Quella del 1904, composta da Schia-
parelli, Ballerini, Parvis
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, Breccia e Biondi
5
, inco-
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ernesto schiaparelli
i t a l i a n i i n e g i t t o
L’EGITTOLOGO ED IL FILANTROPO
1 Francesco Ballerini (Como 1877 – 5 maggio 1910). Laureatosi in Egittologia a Milano, per le sue
brillanti doti fu in seguito chiamato al Museo di Torino.
2 Annibale Evaristo Breccia (Offagna 18 luglio 1876 – 1967). Laureatosi nel 1900 in archeologia clas-
sica fu nominato direttore del Museo Greco-Romano di Alessandria nel 1904.
3 Alessandro Roccati, uno dei massimi filologi a livello mondiale. Tra i soci fondatori nel 1974
dell’ACME (Amici collaboratori del Museo Egizio).
4GiuseppeParvis(BremediLomellina1831–Saronno1909).Fuallievodell’AccademiaAlbertina.Egittofilo,
sposò in Egitto Elena Garcias. Restaurò parecchi oggetti al Museo del Cairo, su richiesta del Mariette.
5 Giacomo Biondi, fu ispettore degli scavi dal 1901 al 1903.
di Alessandro Rolle
seconda parte