

parelli chiese, in una lettera del 12 ottobre 1904,
l’incremento del personale specializzato: nella
fattispecie un ingegnere per i rilievi delle co-
struzioni ed un esperto del periodo più arcaico.
In aggiunta chiese il permesso di poter usu-
fruire dei servigi di un custode del Museo evi-
denziando come ciò non avrebbe aumentato i
costi, in quanto già stipendiato dal Ministero.
Ottenute risposte positive si apprestò a partire
con, al seguito, materiale non altrimenti repe-
ribile in Egitto per un peso che, lo leggiamo
dalle sue parole, “non dovrebbe però superare
complessivamente il peso di 20 quintali”! Da
metà gennaio sino ai primi di marzo l’equipe la-
vorò tra la Valle delle Regine, con intento di-
chiarato l’esaurimento delle ricerche, e l’antica
Pademi
9
. I lavori nella Valle terminarono in
poco meno di due settimane e ci si potè così
concentrare sul villaggio. A Deir el-Medina fu-
rono rinvenute alcune tombe databili tra la
XVIII e la XX dinastia: il ritrovamento principale
fu però effettuato da Paribeni che, a ridosso del
tempio tolemaico mentre era intento alla de-
molizione di alcune abitazioni coeve al tempio,
riportò alla luce due grossi vasi chiusi: all’in-
terno erano contenuti papiri greci e demotici in
perfetto stato di conservazione. Fu ritrovato
anche il gruppo statuario, esposto in Museo, di
Pendua e Nefertari. Il 1° marzo l’intero gruppo
si spostò a Qau el-Kebir ed Hammammia, re-
standovi sino a metà maggio. Da una lettera del
Ballerini ai familiari, datata 20 marzo, appren-
diamo come Ernesto appaia sempre più stanco
a causa dell’ingente mole di lavoro. Dapprima si
lavorò alacremente nella necropoli di Qau el-
Kebir, suddivisa in due parti: una d’epoca greca
ed una più antica. Da quella greca non si ricavò
praticamente nulla, ma in quella più antica si
trovò la tomba del Gran Sacerdote Principe Ibu
e del suo splendido sarcofago, esposto an-
ch’esso tuttora in Museo. Nella relazione della
campagna, datata 24 agosto ed inviata al Mini-
stero, Schiaparelli elogia particolarmente un
suo collaboratore: “……specialmente preziosa la
cooperazione del Dott. Ballerini, il quale fece
anche il rilievo dell’intera necropoli…..”. Nel
mentre fervevano i lavori a Qau el-Kebir s’inco-
minciò ad esplorare Hammamia: questo com-
pito venne affidato al Dr. Paribeni ed al Dr.
Malvezzi. Scavando tombe preistoriche, “distur-
bate” da sepolture più recenti, si scoprirono pa-
recchi reperti di uso funerario. Terminati anche
questi saggi, lo Schiaparelli ed il Ballerini si tra-
sferirono ad Eliopoli, rimanendoci fino ai primi
di luglio. Quest’ultima parte della campagna fu
limitata alla mera esplorazione, in quanto la
maggior parte degli operai era impegnata con i
lavori nei campi. Terminava quindi così questa
campagna e, dalle parole dell’Ernesto:”…..Gli
scavi iniziati il 18 di gennaio si proseguirono
ininterrottamente fino al 4 di luglio, condotti
sempre con metodo scientifico.” Il Museo tori-
nese intanto continuava ad arricchirsi: i reperti
recuperati nell’anno, lo si scopre da uno scritto
della Società Nazionale di Trasporti Fratelli Gon-
drand, furono racchiusi in ben 111 casse! La cam-
pagna successiva, quella del 1906, coincideva
con la quarta, ossia l’ultima sponsorizzata da
Sua Maestà. Il 5 settembre il nostro inviò una
lettera al Ministero, chiedendo un aumento
dell’erogazione dei fondi, cercando di muovere
a “pietà” l’interlocutore calcando la mano sui
costi in rapido incremento. La missione ebbe ini-
zio l’8 gennaio e terminò il 10 luglio. Componenti:
Schiaparelli, Ballerini, Casati
10
, Meli Lupi
11
, Luca-
rini
12
, Savina e Ghattas
13
. Località indagate fu-
rono le stesse dell’anno precedente, con
l’aggiunta di Aisut. Durante l’assenza dell’Oc-
chieppese, come già in passate occasioni, il
Museo venne gestito da Guglielmo Botti. Dal 10
gennaio sino alla metà di marzo il gruppo fu al
lavoro tra la Valle delle Regine e Deir el-Medina.
Proprio a Deir el-Medina, il 15 febbraio 1906, av-
venne quella che lo stesso Schiaparelli diceva
essere stata “la sua Rachele”, la sposa tanto at-
tesa e desiderata
14
. Addirittura Ernesto, quando
28
i t a l i a n i i n e g i t t o
9 Nome antico del villaggio di Deir el-Medina.
10 Alessandro Casati (Milano 5 marzo 1881 – Arcore 4 giugno 1955). Fraterno amico di Benedetto
Croce, partecipò alla missione in qualità di sorvegliante.
11 AntonioMeliLupidiSoragnaTarasconi(Milano21gennaio1885–Vigatto24agosto1971).Appassionato
di studi religiosi ed orientali.
12 Fabrizio Lucarini (Lucca 20 maggio 1861 – Firenze 1 agosto 1928). Restauratore (restaurò La
Gioconda) ed esperto della tecnica della strappo (La cappella di Maia).
13 Bolos Ghattas (Luxor 1880 – 1947). Collaborò a lungo con l’egittologo piemontese, presentatogli
dai fratelli francescani. Conobbe il Re ed il Papa nei suoi due viaggi in Italia.
14 Parallelo tra lui e Giacobbe. Infatti come Giacobbe dovette attendere a lungo per avere in moglie
le biblica donna, così lui aveva dovuto aspettare parecchio per la sua grandiosa scoperta.