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pena due mesi, da marzo a maggio, con al la-

voro Schiaparelli e Ghattas: unica attività si

concretizzò nella prosecuzione dei saggi nella

necropoli di Asiut. Il ritorno allo scavo vero è

proprio si ebbe l’anno seguente. A questa

nuova campagna partecipò anche un espo-

nente, Frova, della neonata “Società per la ri-

cerca dei papiri greci e latini in Egitto”, fondata

da poco a Firenze. Presenti alla missione tro-

viamo Schiaparelli, Ballerini, Frova, Farina

15

,

Savina e Ghattas. Teatro delle ricerche furono

Deir el-Medina, da dicembre a febbraio 1909,

ed Ermopoli, da marzo ad aprile. I fondi erano

ormai esigui ed Ernesto prevedeva quello es-

sere il penultimo scavo a Deir el-Medina, ben

sapendo però che il sito avrebbe potuto an-

cora offrire molto. Quell’anno furono pochi i

reperti portati in luce da Pademi e si decise,

più che altro per motivi economici, di rinun-

ciare a buona parte della concessione: d’al-

tronde la grande scoperta era già avvenuta e

forse sarebbe stato meglio dedicarsi ad altri

siti. Il risultato più eclatante del 1909 fu la sco-

perta dei resti del villaggio, del quale si ritrova-

rono le vie principali e i resti delle abitazioni,

alcune delle quali con parti di arredamento e

tracce dell’antica decorazione interna: non

molti anni fa l’egittologo piemontese Mario

Tosi riferì ancora notizia di queste decorazioni.

Molto probabilmente quella dello Schiaparelli

fu la prima descrizione che sia mai stata ripor-

tata del villaggio, sebbene ancora sommaria.

Tutti i reperti trovati furono “parcheggiati”

presso la Stazione Missionaria di Luxor e cu-

stoditi da Padre Demetrio. L’intero staff si spo-

stò così ad Ermopoli dal quale si recuperarono

frammenti di papiri greci e di parti architetto-

niche. Le campagne ormai a causa delle ri-

strettezze economiche erano molto brevi:

quella del 1910 si svolse dai primi di gennaio

sino agli ultimi giorni di marzo. Vi partecipa-

rono Schiaparelli, Ballerini, Ghattas e Berti

16

.

La previsione dell’anno precedente si rivelò

esatta: si dovette a malincuore rinunciare a

Deir el-Medina per problemi economici. Scena-

rio dei lavori furono così i siti di Gebelein, su

suggerimento del Maspero, ed Asiut. Questa fu

purtroppo l’ultima missione alla quale parte-

cipò Ballerini. In questo primo scavo a Gebelein

ci si limitò a semplici sondaggi che tuttavia re-

stituirono stele votive dedicate ad Hathor e nu-

merosi ostraca e papiri demotici e greci.

Contemporaneamente si scavò, sotto la dire-

zione del Ballerini, ad Asiut ove si rinvennero

alcune tombe. Schiaparelli, qui assente, si rac-

comandò di essere sempre tenuto al corrente

del procedere degli scavi e che questi fossero

eseguiti con la massima cura. Schiaparelli il

1° maggio 1910 divenne socio dell’Accademia

delle Scienze. Purtroppo però pochi giorni

dopo una tristissima notizia colpì il mondo

dell’egittologia: il 5 maggio infatti Francesco

Ballerini ad appena 33 anni morì, trascinando

nello sconforto il buon Ernesto: la scomparsa

del giovane egittolgo infatti lo privava del suo

miglior collaboratore. La campagna dell’anno

successivo comunque ebbe luogo dal 12 gen-

naio sino a fine aprile ed interessò le località di

Gebelein ed Asiut. Assente Ernesto, vi parteci-

parono Rosa

17

, Ghattas, Berti e Farina. Capo

missione fu scelto il giovane e promettentis-

simo Virginio Rosa. Comunque Schiaparelli

restò in contatto diretto grazie ad un fitto car-

teggio con il pinerolese, indicandogli il modo di

procedere, sia scientificamente che operativa-

mente. Leggiamo infatti in una di queste let-

tere: ”Norme per gli scavi. Lavorare sempre

raccolti, in un luogo solo, per una più attiva

sorveglianza: tenere sempre tutto separato

tomba per tomba e il materiale disperso di-

stinto tra regione e regione: il tutto in cassette

separate………da essere numerate….Tenendo

diligentemente conto di tutte le circostanze del

ritrovamento, sopra apposito registro…….due

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i t a l i a n i i n e g i t t o

15 Giulio Farina (Frascati 31 maggio 1889 – Trofarello 23 dicembre 1947). Fu uno dei maggiori egit-

tologi italiani. Pubblicò una grammatica di lingua geroglifica.

16 Padre Zaccaria Berti (morto dopo il 1937). Missionario, collaborò ed instaurò un forte legame

di amicizia con Schiaparelli

17 Virginio Rosa (Pinerolo 1886 – Varese 1912). Si laureò in chimica e coltivò studi di botanica.

18 Pietro Barocelli (Modena 15 dicembre 1887 – Torino 5 novembre 1981). Laureato in lettere nel

1911. Fu l’assistente più devoto dello Schiapareli.

19 Giovanni Marro (Limone Piemonte 1875 – 1952). Si laureò in medicina a Torino.Fondò, per così

dire, l’antropologia egizia.

20 Stefano Molli (Borgomanero 1858 – Torino 1916).Si laureò in ingegneria civile a Torino nel 1882.

21 Don Michele Pizzio (Carmagnola 14 dicembre 1870 – 30 gennaio 1951). Ideò il modello della

tomba di Nefertari