In questo quadro mi sono ispirata al bravissimo Escher, geniale artista, nella cui arte la ripetizione
dello stesso soggetto era una costante, come pure la metamorfosi.
La ripetizione (dal latino repet t o, -onis, derivato da repetere, composto di re-- con valore iterativo e di petere,
«chiedere») è a parer mio una costante "del linguaggio di ogni fedele": pensiamo alle preghiere che vengono
ripetute più volte al giorno oppure alla recitazione del rosario o del tasbeeh arabo o anche al segno della croce e
alla Bismillah che vengono continuamente ripetuti. Anche la ripetizione del nome di Dio come dhikr, ricordo
incessante per poter accedere ad una ascesi mistica. “Dopo essersi seduto nella solitudine, il sufi non cesserà di
dire con la bocca: Allah, Allah, continuamente, con la presenza del cuore”. Si tratta dunque di una “Memoria Dei”.
"Evocate il Divino in voi ripetendo il Suo Nome. Per evocare il Divino in voi non esiste metodo
migliore della ripetizione del Nome di Dio (Namasmarana). Purtroppo, ahimè, è anche una costante del fedele
quella di "ripetere" gli stessi errori, infatti Gesù ci insegnò a perdonare 70 volte 7!!!
Nel mio ultimo quadro viene ripetuta la frase della Bismillah (Nel Nome di Dio, Misericordioso, Misericorde)
rappresentata nella forma di cavallo e si ripete all'infinito, tendendo verso l'alto. "La Parola", nel ripetersi, è soggetta
ad una metamorfosi che muta il suo colore da scuro a chiaro, fino al punto da fondersi con il tutto, un insieme
armonioso inteso come meta ambita da raggiungere, dove non ci sarà più bisogno di ripetere e ripetersi.
In rosso, la scritta "Parakletos" esprime il significato di attesa, speranza e promessa, anelito di una
nostra continua invocazione.
Dio sa chi siamo e non ha bisogno delle nostre preghiere. Servono piuttosto a noi, per "ricordarci" che non ci
basterà una vita per iniziare a capire....
Questo è un mio pensiero.
SHAMIRA
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