Previous Page  13 / 35 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 13 / 35 Next Page
Page Background

13

monima Caccia al leone attribuibile a Lisippo e da

cui deriva il mosaico pavimentale di

Pella

, che, at-

traverso quest’ultimo, appare debitore dei fregi nel

Mausoleo di Alicarnasso

. In seguito Lisippo ritrasse

Alessandro in combattimento, in varie pose eroi-

che e atteggiamenti divinizzati, come nel

ritratto di Alessandro Magno

di Monaco di Baviera (6). Tra le

opere prodotte per il sovrano ci furono la statua di

Alessandro appoggiato alla lancia

40

(7), Alessandro

nella

battaglia del Granico

, nonché il suo sarcofago

41

,

perduto durante le guerre tra cristiani e pagani

42

(8). Proseguendo, risalirebbe al 340 ca., la creazio-

ne lisippea del Pugile delle Terme, opera ritenuta a

lungo di Apollonio (scultore del tempo di Augusto)

43

(9). Rinvenuta nel 1885 nell’area del Convento di

San Silvestro al Quirinale, lì dove erano le Terme

di Costantino, da cui l’opera prende il nome: una

40 Il tipo più persuasivo che renda l’immagine del

l’Alessandro con lancia

,

è quello espresso dal bronzetto

rinvenuto a Veleia, oggi nel Museo di Parma. MORENO, 1987, pp. 94-95.

41 Influssi delle creazioni lisippee esaltanti Alessandro Magno si avvertono nel sarcofago trovato nella

necropoli principesca di Sidone (Libano) e dedicato ad Abdalonimo, ultimo re locale di razza persiana.

Nonostante le disposizioni emanate da Demetrio Poliorcete miranti a proibire il lusso della scultura funeraria

e la rappresentazione dei tratti personali del defunto, sul cosiddetto

“Sarcofago di Alessandro”

i personaggi

sono ben caratterizzati diventando riconoscibili e contribuendo a fare vera propaganda dinastica; sulle lastre,

infatti,sonoillustratescenedeltrionfodeiMacedoniedellariconciliazionegreco-persianainstileprettamente

greco. Il sarcofago è al Museo di Istambul (Turchia). CHARBONNEAUX-MARTIN-VILLARD, 2008, pp. 234-237.

42 Attraverso il ritmo ascensionale della figura ispirata ed insieme caratterizzata del sovrano, L. determina

un nuovo canone nella ritrattista antica che rimarrà basilare sino al Medioevo, quello del personaggio

principesco veduto in apoteosi, in diretto rapporto con la divinità.

43 Divenuta nei secoli taumaturgica, la statua era venerata già in passato, come evidenziano le dita del piede

destro che fuoriusciva dall’alta base originaria identificata in Olimpia: le dita sono usurate a causa del tocco

frequente dei fedeli. La notizia citata, che l’opera avesse il potere di curare i febbricitanti, implicava che gli

interessati la toccassero ripetutamente, inoltre, lo sfregamento di sculture famose era ritenuto di buon

auspicio. Attualmente il

Pugile

è custodito al Museo Nazionale Romano (inv. 1055).

8 Sarcofago di Alessandro