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monima Caccia al leone attribuibile a Lisippo e da
cui deriva il mosaico pavimentale di
Pella, che, at-
traverso quest’ultimo, appare debitore dei fregi nel
Mausoleo di Alicarnasso. In seguito Lisippo ritrasse
Alessandro in combattimento, in varie pose eroi-
che e atteggiamenti divinizzati, come nel
ritratto di Alessandro Magnodi Monaco di Baviera (6). Tra le
opere prodotte per il sovrano ci furono la statua di
Alessandro appoggiato alla lancia
40
(7), Alessandro
nella
battaglia del Granico, nonché il suo sarcofago
41
,
perduto durante le guerre tra cristiani e pagani
42
(8). Proseguendo, risalirebbe al 340 ca., la creazio-
ne lisippea del Pugile delle Terme, opera ritenuta a
lungo di Apollonio (scultore del tempo di Augusto)
43
(9). Rinvenuta nel 1885 nell’area del Convento di
San Silvestro al Quirinale, lì dove erano le Terme
di Costantino, da cui l’opera prende il nome: una
40 Il tipo più persuasivo che renda l’immagine del
l’Alessandro con lancia
,
è quello espresso dal bronzetto
rinvenuto a Veleia, oggi nel Museo di Parma. MORENO, 1987, pp. 94-95.
41 Influssi delle creazioni lisippee esaltanti Alessandro Magno si avvertono nel sarcofago trovato nella
necropoli principesca di Sidone (Libano) e dedicato ad Abdalonimo, ultimo re locale di razza persiana.
Nonostante le disposizioni emanate da Demetrio Poliorcete miranti a proibire il lusso della scultura funeraria
e la rappresentazione dei tratti personali del defunto, sul cosiddetto
“Sarcofago di Alessandro”
i personaggi
sono ben caratterizzati diventando riconoscibili e contribuendo a fare vera propaganda dinastica; sulle lastre,
infatti,sonoillustratescenedeltrionfodeiMacedoniedellariconciliazionegreco-persianainstileprettamente
greco. Il sarcofago è al Museo di Istambul (Turchia). CHARBONNEAUX-MARTIN-VILLARD, 2008, pp. 234-237.
42 Attraverso il ritmo ascensionale della figura ispirata ed insieme caratterizzata del sovrano, L. determina
un nuovo canone nella ritrattista antica che rimarrà basilare sino al Medioevo, quello del personaggio
principesco veduto in apoteosi, in diretto rapporto con la divinità.
43 Divenuta nei secoli taumaturgica, la statua era venerata già in passato, come evidenziano le dita del piede
destro che fuoriusciva dall’alta base originaria identificata in Olimpia: le dita sono usurate a causa del tocco
frequente dei fedeli. La notizia citata, che l’opera avesse il potere di curare i febbricitanti, implicava che gli
interessati la toccassero ripetutamente, inoltre, lo sfregamento di sculture famose era ritenuto di buon
auspicio. Attualmente il
Pugile
è custodito al Museo Nazionale Romano (inv. 1055).
8 Sarcofago di Alessandro