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Anche l’Eros di Tespie, sarebbe de riferire alla si-
tuazione determinata dai Macedoni nella Grecia
centrale nel 33562. E’ in tale periodo, infatti, che si
concentrano le probabilità per la dedica dell’Eros
nel santuario di Tespie dove la divinità godeva di un
proprio culto
63
(14). Le braccia del dio chiudendosi
sull’arco, formano un piano obliquo che intercetta la
visione del busto in maniera più risoluta di quanto
non facesse l’eventuale fronda di palma nella mano
dell’Agias.
Ci si avvicina dunque alle composizioni della fase fi-
nale, quando si troveranno simili proiezioni laterali
delle braccia nelle Fatiche di Eracle e nell’Apoxyòm-
enos, simbolo del più audace allungamento di un
arto in direzione frontale
64
. L’avvio ad una maggiore
ricerca di ritmi e di volumi si manifesta con il ritratto
di Socrate seduto, che Lisippo creò per gli Ateniesi
e da essi dedicato nel Ceramico
65
. La struttura volu-
metrica del corpo seduto che non presenta un solo
punto di vista, ma che determina un volume entro lo
spazio, unita alla nervosità dell’espressione nel volto
assorto, fanno di questa opera il primo ritratto in-
dividualistico del mondo antico
66
. Sempre a seguito
della morte di Alessandro è da collocare l’attività di
Lisippo a Megara coeva all’intensa prova fornita a
Demetrio Falereo, che controllava Atene a nome di
Cassandro (317-307).
62 SideveaPausania(9,27,1-3) lanotiziadell’attivitàdiLisippo inun luogosacroconun’immaginechesfidava
gli interventidisommipredecessori:
“
traglidei, iTespiesionoranofindalleoriginisoprattuttoEros,enehannoquale
idolo antichissimo una grezza pietra[ ...] ai Tespiespi poi Lisippo fece l’Eros bronzeo, e ancor prima di questo, Prassitele
[l’aveva fatto] inmarmo,diquellodalPentelico”.
63 L’identificazione del bronzo di L. attraverso le copie romane dell’Eros che prova la tensione dell’arco, ha
segnato il primo passo per la conoscenza moderna dello scultore. Un verso di Ovidio spiega mirabilmente
l’atto della statua:
“contrastandocolginocchiocurvò ilflessibilecorno”
.
Ovid., Met., V, 383.
64 Attualmente una copia dell’
Eros
è custodita a Roma, Musei Capitolini, inv. 410.
65 Per conoscere l’
ErmadiSocrate
si veda: MORENO, 1987, pp. 192-198.
66 Attraverso la creazione del ritratto di Alessandro e di quello di Socrate l’arte ellenistica riceve i due schemi
iconografici che rimarranno alla base delle due forme espressive della ritrattistica ellenistica, quella dinastica
e quella filosofica.
13 / Agias Pompei