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ti nel mondo antico, quella dell’eroe stanco che si

abbandona al sostegno della clava puntata sotto

l’ascella sinistra, mentre la mano destra è portata

dietro il dorso

33

.

La statua Pitti è simile a quella già Farnese, al Museo

Nazionale di Napoli (inv. 6001)

34

rinvenuta a Roma

alle Terme di Caracalla e firmata dal copista ateniese

Glykon

35

e ad altre dello stesso soggetto che costitu-

iscono il tipo “Pitti-Farnese”

36

(3). Tuttavia, lo schema

espresso da quella serie di repliche non è il più an-

tico nella produzione di Lisippo che sembra essersi

fermato più volte sul tema

37

.

Altro capolavoro lisippeo di eroe a riposo, è l’Ermes

seduto di cui è nota una splendida copia prove-

niente dal peristilio rettangolare della Villa dei Papiri

ad Ercolano, attualmente conservata al Museo di

Napoli (inv. 5625). (4) Anche in questo caso il bronzo

sottintende un momento sospeso esprimendo la

tipica estetica lisippea volta a contemperare nella fi-

gura una parte del corpo contrattamentre il lato op-

posto risulta rilassato: tipico atteggiamento che co-

glie il soggetto in un momento di riposo che però fa

presagire l’inizio dell’azione

38

. Tra il 343 e il 340 a.C. si

data il soggiorno di Lisippo a

Mieza,

dove fu chiama-

to insieme ad altri artisti da

Filippo II di Macedonia

,

per l’educazione del figlio Alessandro, che avvenne

sotto la supervisione di Aristotele; in quell’occasione

Lisippo avrebbe eseguito i primi ritratti del principe,

dei quali può essere un’eco la testa in marmo del

museo di Pella

39

(5).

Tra i temi più frequenti del periodo, vi era quello

della caccia al leone, attività realmente presente

nell’educazione del giovane principe ed è a quest’e-

poca che occorre datare l’originale plastico dell’o-

33 Per conoscere l

Eracle inriposo

, si veda: MORENO, 1987, pp. 163-185.

34 Da questa statua, di tale qualità e di così rara conservazione, conviene partire per la comprensione

dell’archètipo. MORENO, 1987, pp. 177-185.

35 La firma dell’artista

(GlikonAthenaiosepoiesen)

si può leggere incisa sulla roccia sotto la clava.

36 L’

Eracle

i

n riposo mostra in forma semplice e coerente gli elementi dell’invenzione lisippea: vi si trova,

oltre allo schema antitetico precedentemente descritto, il movimento spiraliforme prodotto dal protendersi

nellospaziodegliartidellapartesinistra inopposizionealbracciodestroportatodietro laschiena.Con l’

Eracle

Farnese

il senso d’instabilità del corpo, che sembra ruotare attorno al piede sinistro, la pesantezza delle

masse, l’espressione stanca e tragica dell’eroe arrivato al limite delle fatiche, determina la scoperta di nuovi

ritmi che già preludono quelli ellenistici.

37 La nota tipologia dell’

Eracle in riposo

avrebbe origine in un precedente esemplare in bronzo prodotto

per Argo intorno al 340 a.C., di cui s’ipotizza l’esistenza in seguito al ritrovamento, nel 1954, di una copia

marmorea di età adrianea rinvenuta nelle Terme della città (Argo, Museo archeologico). L’immagine del

semidio, inoltre, corrisponderebbe alla medesima rappresentazione dell’eroe riprodotta su un tetradrammo

di Argo del 290 a.C. ca. La datazione dell’ipotizzato originale bronzeo argivo è resa corrispondente a quella

della

base di Corinto

con la firma di Lisippo (Corinto, Agorà inv. 29) dove per la prima volta si documenta un

altro tipico schema utilizzato dall’artista (originariamente policleteo) che prevedeva entrambe le piante dei

piedi interamente aderenti alla base. Quest’ultimo aspetto iconografico sembra essere stato introdotto da

Apelle

e importato nel mondo della scultura da Lisippo come uno dei frequenti scambi tra i due artisti di

Sicione attestati in letteratura da

Sinesio

(Ep, 1).

38 Ermesèsedutosuunarocciaconlatestavoltataasinistra;ilbracciodestrogravasullacosciacorrispondente

eflessa,mentre lamanosinistrapoggiasullaroccia,provocandoun innalzamentodellaspalla. Il torsodeldio

è lievemente inclinato. Quanto alla gamba sinistra, questa è protesa in avanti e il piede poggia il tallone al

suolo. Per conoscere

l’Ermesseduto

,

si consulti: MORENO, 1987, pp. 65-68.

39 Plin., Nat. hist., XXXIV, 63.

7 / Alessandro con lancia