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E’ difficile trovare delle parole adeguate per ricordare uomini straordinari

come Silvio Curto e Sergio Donadoni, maestri diretti e indiretti di tutti coloro

che hanno a cuore la storia dell’antico Egitto. E’ difficile trovare qualcosa da

dire quando delle intere vite sono state dedicate in modo così esemplare e

proficuo alla civiltà che sorse lungo le rive del Nilo. Oltre gli uomini che furo-

no, carriere che sono state il sogno di ogni egittologo vista anche la loro

fama internazionale.

Silvio Curto è scomparso il 25 settembre scorso. Tutta una vita dedicata alla

sua grande passione di sempre, l’Egitto antico. Ispettore presso la Soprinten-

denza alle Antichità Egizie dal 1946 al 1964, poi Soprintendente fino al 1984,

è stato anche Dirigente Superiore presso il Ministero per i Beni e le Attività

Culturali. Tutti noi lo ricordiamo per l’eccellente direzione della Missione Ar-

cheologica del Museo Egizio di Torino in Nubia dal 1961 al ‘69 e soprattutto

per essere stato protagonista nella campagna per il salvataggio del sito di

Ellesija, che ha permesso di sottrarre il tempio di Thutmosi III dalla minaccia

di inondazione per la costruzione della diga di Assuan. In quell’occasione il

governo egiziano, a titolo di ricompensa, gli donò il tempietto salvato dedi-

cato a Horus che attualmente è uno dei reperti di maggiore interesse del

museo. Dal ‘64, per un ventennio, ha diretto in modo egregio il Museo Egizio

di Torino al quale ha affiancato una prestigiosa biblioteca egittologica unica

in Italia. Molto attivo anche nella divulgazione ha fondato l’ACME (l’associa–

zione “Amici Collaboratori del Museo Egizio” di Torino). Ha contribuito con

dovizia e passione all’istituzione e all’organizzazione di vari musei dedicati

all’antico Egitto in Italia: dal riordinamento del Museo Egizio di Bologna, alla

creazione dei musei egizi di Milano e Mantova. I suoi interessi lo hanno por-

tato ad essere socio di numerosissime accademie italiane e non legate al

mondo dell’arte e delle scienze. Ma non solo, gli eccellenti risultati ottenuti

nei suoi molteplici impegni gli sono stati riconosciuti con importanti onori–

ficenze, tra le altre, il conferimento della Medaglia d’Oro di benemerito dei

Beni Culturali in Italia ed i titoli di Commendatore della Repubblica e Acca-

demico di Francia. Che dire, un personaggio che di certo continuerà a go-

dere di stima e resterà nel cuore di tutti gli studenti di Egittologia dell’Univer-

sità di Torino e di Storia della Scrittura del Politecnico della città sabauda,

nonché in quello di tutte le persone che hanno avuto il privilegio di poter

collaborare con lui o che semplicemente lo hanno incontrato. Per tutti gli

altri resterà comunque una grande perdita.

Ma in questo momento vorrei lasciare la parola a chi lo ha conosciuto, fre-

quentato e ha avuto la fortuna di vivere momenti importanti della propria

vita in sua compagnia, perché nessuna parola potrebbe essere meglio spesa

da chi, come

Alfredo Luvino

, che di Silvio Curto fu allievo, ci racconta uno

spaccato di vita quotidiana al Museo Egizio di Torino.

In ricordo di due grandi maestri

Tiziana

Giuliani