Table of Contents Table of Contents
Previous Page  59 / 147 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 59 / 147 Next Page
Page Background

59

una testa d’ariete recante

corone di differente tipo-

logia

21

, rappresentò scelta

ricorrente durante l’intero

ciclo vitale del regno na-

pateo-meroitico per amu-

leti in differenti materiali;

in virtù dell’associazione

di tale animale con Amon,

divinità dinastica per ec-

cellenza, tali oggetti erano

associati ai sovrani, al pun-

to di rappresentarne un

attributo peculiare tanto

nell’abbigliamento quanto

nei corredi sepolcrali. Per

ragioni non chiare, l’uti-

lizzo del doppio ureo, del

tipo riscontrato ad Abu

Erteila, sembra interrom-

persi intorno alla metà

del I secolo d.C., durante

la co-reggenza di Nataka-

mani ed Amanitore

22

, for-

nendo ulteriore possibile

elemento alla datazione

suggerita per l’edificio sul

kom

II. Un simile amuleto, proprio di un ambito sacro, rafforza la possibile

destinazione cultuale di K 1000, evincibile in primo luogo dai frammenti di elementi architettonici in are-

naria, di chiara origine templare, rinvenuti con frequenza fra il materiale di crollo. Fra i resti di collasso

appare al contrario peculiare la presenza di mattoni recanti un’estremità arrotondata, rispondenti alla

tipologia talora utilizzata a definire gli angoli esterni nelle costruzioni templari e palaziali.

Analoghi frammenti in arenaria andarono a costituire le pareti, estremamente irregolari, della più tarda

struttura detta K 900

23

, che, sita nell’area sud-orientale del saggio di scavo, utilizzò parzialmente gli elevati

di K 1000 quali fondazioni. Fra il materiale reimpiegato, si distinguono pannelli decorativi, pezzi da rocchi

di colonna, ed un architrave decorato da un disco solare fiancheggiato da urei e dal quale si dipartono

raggi (fig. 7). Entro il perimetro della nuova costruzione, rocchi decorati portati sul posto per venir fran-

tumati e poi riutilizzati, vennero al contrario abbandonati, evidentemente in ragione della rinuncia al

progetto costruttivo. Oltre alla figura di Hapy (fig. 8) ed a motivi vegetali che ne ornano taluni, uno di essi

ha restituito tre linee di testo in geroglifico egiziano, da cui si sono ricostruiti frammenti di frasi: “egli ha

costruito questo monumento…”, “vive l’eccellente dio, signore della vittoria, re delle Due Terre…”, “gli dona

vita e le sembianze di un re…”. Sebbene non riveli dati circostanziati di carattere cronologico o cultuale, e

benché l’esame paleografico non abbia saputo fornire informazioni di rilievo, ciò che resta dell’iscrizione

sembra perpetrare la glorificazione di un sovrano costruttore di un edificio templare. Stante il carattere

facilmente deperibile dell’arenaria, l’ottimo stato di conservazione delle incisioni epigrafiche o decorative

osservate su vari rocchi, nonché il carattere estremamente grossolano dell’intervento che non avrebbe

giustificato particolari costi di trasporto, rendono verosimile come essi fossero stati recuperati entro i

confini del sito. La planimetria longitudinale di K 1000 giustifica la sua possibile identificazione con una

struttura di carattere cultuale, al pari di taluni reperti di cultura materiale, fra i quali i resti di un bacino in

terracotta per libagioni ed offerte votive nella forma di statuette leonine in arenaria (fig. 9).

L’occupazione dell’area concretizzatasi nell’erezione di K 900, nonché le successive effimere antropiz-

zazioni, prive di resti strutturali, trovano elemento di continuità in un peculiare costume domestico che

voleva l’infossamento di giare tubulari, o più raramente parti di altre forme ceramiche, lungo il versante

interno delle pareti. Si tratta di manufatti dall’impasto grossolano, privi di anse, con superficie ingobbia-

21 La rappresentazione dei due cobra simboleggianti le “due terre”, introdotta durante la dominazione dell’Egitto sotto la XXV Dinastia (713-663 a.C.), venne conservata a lungo, anche successivamente alla perdita dei territori

egiziani, sino in pieno periodo meroitico.

22 Török 1987: 10-11.

23 Datata fra il 120 ed il 230 d.C. in età calibrata dalle analisi al radiocarbonio di carbone di legna forse residuo di un incendio.

Fig 7 / Abu Erteila, Complesso K 900, Ambiente K 901 / architrave reimpiegato nelle murature. Arenaria. I secolo d.C. (?)

ph Fantusati