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in piena epoca imperiale si

riscontra anche nei vicini centri

della Sicilia meridionale, tranne

che per il centro di Agrigento

che in questa fase mostra anco-

ra uno sviluppo costante.

Gli scavi di monte S. Angelo

La zona del monte S. Angelo risul-

ta frequentata sin da tempi anti-

chi, numerosi sono infatti i mate-

riali ritrovati ed entrati a far parte

della collezione del museo lica-

tese databili tutti all’età ellenisti-

ca. Ma, solo a partire dagli anni

‘80 del secolo scorso, la Soprin-

tendenza per i Beni Culturali di

Agrigento ha iniziato le prime ind-

agini di ricerca nell’aria occupata

dal castello aragonese che domi-

na la “Montagna”, spinta da

numerosi rinvenimenti sporadici

su quel versante. Indagini estensive

11

, poi, hanno portato tra il 2003 e il

2005 al ritrovamento e allo scavo di 7 abitazioni impostate su tre isola-

ti, tutte con uguale monumentalizzazione. La disposizione si articola su

un sistema di assi viari E-O/ N-S, a modello del sistema ippodameo, in

modo tale da regolarizzare un terreno di per se orograficamente incer-

to. Le case sottoposte ad indagine si affacciano su una plateia (chiama-

ta plateia A di m.6 ca.) (Fig. 4) orientata in senso E-O , che si incrocia poi

con un altro asse in direzione N-S che scende verso il mare, la strada 1.

Secondo il modello dell’urbanistica regolare le due strade si incrociano

a 90° e quindi sono perpendicolari tra loro. Orientamenti analoghi

11 Per una descrizione completa dello scavo POR 2003-2005 cfr. LA TORRE 2008.

Fig.6 / Casa 1, altare in crudo, Licata (AG) / ph M. Mento

Fig.7 / Casa 1, camera da letto. Nicchia incavata per la deposizione di lucerna, particolare, Licata (AG)

ph M. Mento