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io sono potente e munita degli scritti di Thot.

Portami in fretta Aker che è nella palude, por-

tami il vaso dell’acqua, la tavolozza e il neces-

sario per scrivere di Thot e i segreti che vi

sono connessi. O dei, guardate, sono uno

scriba! Portatemi la linfa di Osiri perché possa

scrivere…”

Sempre nella stessa sala, di fronte all’in-

gresso, una grande scena ricopre la parete:

Nefertari offre numerose offerte ad Osiri e

Atum, assisi. Nefertari si trova ai lati di tale

scena doppiamente raffigurata e, in entrambi

i casi, riccamente vestita con un tessuto in lino

finemente plissettato e stretto in vita da una

fascia rossa; è anche abbigliata con una par-

rucca tripartita dalla quale spicca un avvoltoio.

Nella parete successiva appaiono le sette vac-

che celesti e il toro, insieme ad una lunga serie

di geroglifici che illustrano il capitolo 148 del

libro dei morti. Questo capitolo contiene la

“formula per procurare approvvigionamenti a

uno spirito del regno dei morti”; ormai Nefer-

tari è divenuta un “Horo figlio di Osiri” e cono-

scendo i nomi delle vacche e del toro può

liberamente nutrirsi degli alimenti necessari

alla sua sussistenza.

Tutte la vacche sono mirabilmente disegnate e

colorate; nessuna è uguale all’altra, non solo per

il colore del manto, ma anche per l’espressione

del muso che presenta particolari unici per ogni

esemplare.

La regina è quindi diventata una spirito libero e

può finalmente, in forma di ba, entrare ed uscire

dal suo sepolcro, libera di vagare nello splendido

regno delle due terre.

Sandro Trucco

Note: tutte le immagini sono dell’autore ad eccezione di quelle

del modellino della tomba e del pomello con cartiglio di Ay,

pubblicate per gentile concessione del Museo Egizio di Torino.

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s p e c i a l e n e f e r t a r i