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Per un approfondimento sulla Stele di Rosetta: Elli, A. “

La Stele di Rosetta e il Decreto di Menfi

” Torino, 2009.

antico hanno nozioni elementari.

Gli antichi egizi li chiamavano

wD

mentre noi oggi usiamo il termine greco

στήλη

,

che significa “colonna” e che noi traduciamo letteralmente con “stele”.

Le stele sono lastre monolitiche realizzate con vari tipi di pietra e più raramente in legno,

che contengono iscrizioni solitamente geroglifiche accompagnate spesso da disegni che

ancora oggi mantengono talvolta la loro policromia originale.

In genere la loro forma è rettangolare con uno dei lati corti – quello verso l’altro – che spesso

ha una forma centinata. Le misure e la qualità del materiale utilizzato, così come la qualità

artistica, variano a seconda del ruolo sociale del proprietario del manufatto e del periodo

storico in cui è stato realizzato, passando da stele che misurano qualche decina di cm per lato

realizzate in comune pietra arenaria, a imponenti blocchi monolitici di basalto o granito.

Grazie alle iscrizioni presenti nelle stele si è potuto procedere a una sorta di suddivisione

per aree tematiche che sostanzialmente possono essere ricondotte alle seguenti tipologie:

Le stele regali

Generalmente collocate nei luoghi pubblici o nei cortili dei templi e commissionate di-

rettamente dal Palazzo. Possono contenere decreti, esenzioni fiscali ma possono es-

sere anche di carattere più squisitamente celebrativo. Un esempio del primo tipo è

la Stele di Rosetta che – aldilà dei motivi per cui è nota al grande pubblico – con-

tiene un testo conosciuto come il “Decreto di Menfi” che risale ai tempi di Tolomeo

V Epifane (204-108 a.C.)

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Nelle stele regali del secondo tipo fa parte ad esempio l’imponente stele di Amenho-

tep II (1424-1398 a.C. circa) collocata da questo sovrano della XVIII dinastia all’interno

del suo tempio presso la Sfinge di Giza.

Alcune di queste stele sono state poste dai sovrani egizi in terra straniera, per ce-

lebrare eventi legati al proprio prestigio personale, soprattutto di carattere militare.

Le stele commemorative

Strettamente legate alle

stele funerarie

di cui parleremo più avanti, possono contenere

l’autobiografia del defunto o alcuni fatti salienti della sua vita, i suoi titoli, le formule

relative alle offerte e si suoi familiari. L’area archeologica di Abido ne ha restituite

un’ingente quantità, lasciate da uomini che non potendosi permettere una tomba in

quel luogo sacro, ha voluto comunque voluto lasciare lì un cenotafio come ricordo di se.

Le stele votive

Diffusi in modo particolare durante il Nuovo Regno, questi reperti ci mostrano il de-

siderio degli antichi egizi di ricevere un intervento risolutore in uno degli aspetti

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a n g o l o d i f i l o l o g i a

In note: