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stata riutilizzata in epoca più recente. In un qualche

momento successivo, quando la tomba venne depre-

data e svuotata, le mummie animali vennero trattate

malamente e successivamente trasferite. La presenza

di così tanti cani va presumibilmente ricondotta a

Wepwawet, una divinità-sciacallo la cui processione

anticipava quella dedicata ad Osiride di Abido. Tor-

nando alla statua, di questa foggia ve ne sono davvero

rare, poiché il legno si conserva con difficoltà. Le pro-

porzioni dell’oggetto corrispondono a quelle di reperti

simili databili alla XVIII dinastia, con la sola differenza

che il punto vita risulta essere significativamente più

stretto. Ciò ha portato gli scopritori a chiedersi se non

potrebbe dunque trattarsi di una rappresentazione di

Hatshepsut, donna-faraone che regnò all’incirca nel

1500 a.C. Purtroppo non possediamo nemmeno una

statua lignea raffigurante Hatshepsut, pertanto la

Dott.ssa Pouls Wegner ha dovuto rifarsi ai confronti

con le grandi statue litiche della Regina-Faraone. Seb-

bene le sue statue furono caratterizzate da connota-

zione maschile, spesso le medesime evidenziano la

natura femminile del soggetto, rappresentandolo con

la tipica vita sottile. Così come anche i caratteri del

volto, sono ottenuti con linee più morbide. Allo stato

attuale è certamente possibile che fosse lei e si sup-

pone che la statua rivestisse funzione cultuale, che

fosse portata in processione con quella di Osiride, pur

non potendo escludere che provenga da una tomba o

da un tempio.

Fonte:

http://www.livescience.com

14/02/2012

9)

Il ministro per le antichità egizie

posticipa di 40 mesi da oggi l’apertura

del Grand Egyptian Museum :

In data 12 marzo 2012 durante la conferenza stampa

tenutasi presso la piana di Giza, il ministro per le anti-

chità, ha annunciato l’avvio della terza ed ultima fase

del progetto che vedrà l’apertura del Grande Museo

Egizio presso la piana di Giza e ha riferito che i lavori,

che avrebbero dovuto concludersi nel 2013, si protrar-

ranno fino al luglio 2015. Questo è stato considerato

un grande giorno nella storia dell’Egitto. Infatti, grazie

ad un accordo stipulato l’ 11 gennaio 2012 fra l’egiziana

OrascomConstruction Industries (OCI) e il belga Besix

Group, società appaltatrici dei lavori, sono stati devo-

luti 810 milioni di dollari per il finanziamento della

terza fase di costruzione del museo. Il Dr. Mohamed

Ibrahim ha riferito che il finanziamento, esito di una

collaborazione tra il Ministero e l’Agenzia giapponese

per la cooperazione internazionale Agency (JICA),

dovrà essere rimborsato dopo 10 anni con l’1%di inte-

resse. Alla conferenza stampa hanno partecipato

l’Ambasciatore del Giappone in Egitto, il rappresen-

tante della JICA, il Segretario Generale del Consiglio

Supremo delle Antichità Dr. Mostafa Amin e il Dr. Hus-

sein Basir , capo del comitato di supervisione del pro-

getto GEM (Grand Egyptian Museum).

Fonte:

http://luxortimesmagazine.blogspot.it

12/03/2012

10)

Civiltà mesopotamiche: riportata alla

luce la “tomba del piccolo principe”

Abu Tbeirah, sud-ovest della città di Nasiriyah, Iraq

meridionale: un team di ricercatori della Sapienza ha

scoperto la “Tomba del Piccolo Principe”, denomina-

zione attribuitale per via della giovane età di colui che

vi ha trovato sepoltura e per la ricchezza del corredo

funerario che lo accompagna. Ci troviamo in un sito

di 42 ettari a circa una ventina di chilometri dalla città

caldea di Ur, nel cuore della regione che è stata la culla

della civiltà sumerica nel corso del III millennio a.C. Gli

scavi della Sapienza sono la prima campagna archeo-

logica nel sud della nuova Repubblica irachena affi-

data a unamissione straniera dopo le Guerre del Golfo

e sono condotti da un team di archeologi coordinati

dall’assiriologo Franco D’Agostino. Grazie al ritrova-

mento delle ceramiche e degli oggetti in bronzo è

stato possibile collocare cronologicamente il sito. Lo

scenario che si delinea è quello di un importate inse-

diamento del III millennio a.C., quando inMesopotamia

si affermò il primo impero “universale” nella storia

dell’umanità (all’incirca nel 2450-2350 a.C.), snodan-

dosi in un arco temporale che si protrae dal Proto-di-

nastico alla seguente Epoca accadica. L’importanza di

Abu Tbeirah per questo periodo è ulteriormente con-

fermata dal rinvenimento sulla superficie del Tell di un

sigillo cilindrico realizzato in conchiglia su cui è raffi-

gurata la scena di un banchetto, somigliante agli

esemplari del Cimitero Reale di Ur.

In un tale contesto, la “Tomba del Piccolo Principe” co-

stituisce il modello di una serie di sepolture rinvenute

in questa campagna e che trovano un riscontro sia in

tombe dello stesso periodo scoperte nel cosiddetto Ci-

mitero reale di Ur, sia in tombe portate alla luce a Nip-

pur, importante città religiosa situata a circa 200 km

a nord di Abu Tbeirah. Ma lo studio di questa tomba ha

permesso soprattutto di ipotizzare le fasi e le proce-

dure seguite nell’interramento del cadavere, fino a

oggi mai descritte negli scavi mesopotamici e che do-

vrebbero chiariremolti aspetti delle pratiche funerarie

delle civiltà mesopotamiche. In una trincea a sud-est,

è stato poi rinvenuto un imponente muro in mattoni

crudi, probabilmente parte di un muro perimetrale di

un grande edificio databile al Protodinastico, fase di

occupazione principale del sito.

Fonte:

http://www.lswn.it

23/ 03/2012

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