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1)

SEN-AKHT-N-RA: dispute su un’identità

del passato

A seguito del ritrovamento di una porta in pietra cal-

carea risalente alla XVII dinastia rinvenuta nel sito di

Karnak, per opera dellamissione archeologica guidata

da Christophe Thiers dell’IFAO (Istituto francese di ar-

cheologia orientale), si è immediatamente inneggiato

alla grande scoperta, alimentando fra gli studiosi l’ipo-

tesi dell’esistenza di un faraone prima d’allora scono-

sciuto che avrebbe potuto darci testimonianze

dell’incerto passato della XVII dinastia che lanciò la

campagna militare conclusasi con la cacciata della

tribù degli Hyksos dall’Egitto. Ma la polemica è sorta

poco dopo, poiché “ Sen akht N ‘Ra” ovvero “Colui che

Ra ha reso glorioso” , potrebbe essere il già citato negli

elenchi reali e nelle ricostruzioni dinastiche succes-

sive, Senakhtenra Taa I “ il vecchio ”. Sulla porta ritro-

vata infatti, è inciso il nome di un re finoramenzionato

solo in tre documenti scritti uno o due secoli dopo il

suo regno. E dato che il suo nome non era mai stato

trovato su nessun monumento, gli archeologi lo ave-

vano sempre considerato un re immaginario. La re-

cente scoperta sembra invece suggerire che il re fosse

in effetti esistito. Oltre al cartiglio, la porta reca incise

iscrizioni geroglifiche secondo cui il re fece costruire

la porta con blocchi di pietra calcarea trasportati da

Tora (odierna Helwan, a sud del Cairo), che all’epoca

era sotto il controllo Hyksos. Quindi dalla polemica

sulla dubbia novità della scoperta, il problema che dà

da pensare agli studiosi si è piuttosto spostato sulla

possibilità che la testimonianza rinvenuta stia oppure

no riferendosi al Senakhtenra terzultimo faraone della

XVII dinastia.

Fonte:

http://ilfattostorico.com http://www.iviagginellastoria.it /

9/03/2012

2)

EL-HIBEH: un altro sito vittima

di depredazioni, nessun intervento.

La situazione politica egiziana continua a far sentire la

sua problematicità e il difficile cammino verso la sta-

bilità istituzionale e sociale non manca di riflettere

l’entità della crisi sul preziosissimo patrimonio storico-

archeologico. Oltre alle già ricordate razzie al museo

del Cairo, del quale ormai si ci sta occupando con so-

lerzia, altri siti stanno subendo indicibili oltraggi le cui

conseguenze potrebbero ripercuotersi oltre che sulla

popolazione egiziana, anche sull’intero patrimonio

culturalemondiale. Centri come Abu Sir, Abu Rawash,

Saqqara, Beni Suef ed El Hibeh, hanno subito questo

genere di trattamento, per il tramite pare, di una sorta

di malavita organizzata che con la connivenza delle

polizie locali si sta brutalmente appropriando di tutto

ciò che possa costituire fonte di ricchezza. El-Hibeh,

è proprio l’ultimo protagonista di questi fatti. Villaggio

scoperto nel 1896 dall’ egittologo egiziano Ahmed

Kamal, è da considerarsi il concreto incontro di tre cul-

ture, antico - egizia, copta ed islamica. Vi sono stati ri-

levati i resti di un antico tempio risalente all’iniziativa

costruttrice di re Sheshonq, di fabbriche, di case di

operai e vaste necropoli, per non parlare degli edifici

di epoca successiva. La missione di scavo e ripristino

di questo importante centro che stava per partire gui-

data dalla Dott.ssa Carol Redmount, specialista di An-

tichità Egiziane presso la Berkeley University della

California , ad un certo punto viene bloccata senza al-

cuna ragione apparente. Hanno così avuto inizio le de-

vastazioni, uomini con bulldozer capeggiati da un

certo Abou Atia, hanno disseminato il terreno di

buche e distrutto ciò che si frapponeva fra loro e i te-

sori razziati: il risultato? Tombe depredate, mummie

e sarcofagi danneggiati, tesori immagazzinati in at-

tesa di essere venduti. L’appello alle autorità egiziane

è stato inoltratoma senza di fatto aver ricevuto alcuna

risposta. Vogliamo augurarci che prendano atto al più

presto dello scempio causato, premurandosi di richie-

dere alle comunità internazionali di intervenire quanto

prima per la protezione del patrimonio culturale.

Fonte:

http://www.eloquentpeasant.com

10/03/2012

3)

Aperte al pubblico le tombe della nipote

di Cheope e di alti funzionari a Saqqara:

Dopo essere state sottoposte a restauro le tombe di

sei funzionari e alti ufficiali risalenti all’Antico Regno

collocate nella necropoli di Saqqara, il ministro delle

Antichità egizieMohamed Ibrahim, seguito dalla dele-

news

l e n e w s

a cura di Arianna Zerillo