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LISIPPO
BELLEZZA E ARMONIA NELL’ANTICA GRECIA
Fabiana
Fuschino
BELLEZZA
L’ETÀ ELLENICA
Le leggendarie imprese di
Alessandro Magno, re dal 336 al 323 a.C., condizio-
narono profondamente le forme e i contenuti pre-
senti nella produzione artistica della civiltà greca.
Per dare forma duratura alle sue conquiste, infatti,
il re Alessandro promosse una politica di consenso
basata sulla reciproca assimilazione delle culture e
delle civiltà dei territori da lui sottomessi, pur privile-
giando la diffusione della lingua greca e, in campo fi-
gurativo, permettendo la supremazia dellaμίμησις
1
.
Dopo la morte prematura del condottiero macedo-
ne e con la suddivisione del suo regno nei vari prin-
cipati, sorretti dai Diadochi, si accentuarono nelle
arti quegli aspetti che si erano già manifestati alla
corte di Filippo II, dove risiedevano, a spese della di-
nastia, uomini come Aristotele, Lisippo ed Apelle in
un clima di prossimità tra politici, filosofi ed artisti
che poteva vantare i suoi precedenti solo nell’Atene
del V secolo e in particolare nel cosiddetto “circolo
di Pericle”.
In un crescente spirito di emulazione del
potere imperiale e di reciproca rivalità, dai princi-
pati ellenistici furono assoldate schiere di artigiani,
scuole di architetti e di scultori per la realizzazione
di fantastiche città, ricche di splendidi monumenti
che celebrassero i fasti ed il potere di chi ne aveva
permesso la costruzione
2
.
Le nuove tendenze artistiche derivano, quindi, come
l’istituzione che le aveva prodotte e promosse, dalla
crisi della
pÒlij
(polis) e dalla perdita di quell’indi-
pendenza e libertà, sia culturale che istituzionale,
che ne aveva caratterizzato lo sviluppo. Alla fine del
V secolo, durante la Guerra del Peloponneso (431-
404), si cominciano ad intravedere i segni di un radi-
cale cambiamento di mentalità per assistere, in ge-
1 Con tale termine (mimesi) ci si riferisce in particolar modo all’imitazione della realtà e della natura,
fondamento, secondo l
’esteticaclassica, della creazione
artistica. Ogni forma d’arte sarebbe così un’attività
di mimesi.
2 MUMFORD, 1961.
nerale, al sorgere di atteggiamenti ed interessi volti
verso l’interiorità, tesi a definire l’essenza umana
al di là delle contingenze storiche
3
. La cultura della
pÒlij
(polis), da sempre di carattere antropocentri-
co, scomparsa l’unitaria visione della città, assiste
ad una radicale trasformazione dell’arte che da ci-
vile diventa individualistica, volta a celebrare i nuovi
sovrani
4
. Prima di procedere oltre è opportuno ri-
chiamare in breve cosa aveva caratterizzato princi-
palmente le arti figurative del IV secolo.
3 Anche il caso drammatico del processo e della condanna a morte di Socrate, per l’attività svolta presso i
giovani proprio in quegli anni (430-399), si può comprendere all’interno di una crisi di quei valori tradizionali
che avevano sostenuto in passato la
παιδεία
.
Non è casuale osservare come siano stati dedicati a Socrate
alcuni dei primi ritratti di età ellenistica.
4 BECATTI, 2003, pp. 293-302.