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braccio portato avanti quasi ad impadronirsi dello
spazio, l’estrema instabilità dell’espressione sono gli
elementi maggiormente caratteristici di una scul-
tura che rappresenta il punto di partenza per ogni
successiva esercitazione
81
(21). Ricordata da Plinio
con particolare rilievo nel catalogo lisippeo82, la sta-
tua è stata considerata troppo a lungo come unico
fondamento per la restituzione dell’arte di Lisippo;
pertanto, l’opera viene ora affiancata da un origina-
le in bronzo, l’Atleta di Fano, versione innovativa del
vincitore che si pone sul capo la corona di fronde,
rinvenuto nel mare Adriatico nel 1963 e acquisi-
to dal Getty Museum di Malibù (inv. 77.AB.30) nel
1977
83
(22).
L’obiezione da più parti avanzata contro l’attribuzio-
ne a Lisippo del Bronzo Getty, in quanto esso non
offre vedute laterali significative, si estingue nella
constatazione che Lisippo collaborava all’impianto
di fitti allineamenti di figure. Ciò risulta di riflesso dal
donario di Daochos II a Delfi
84
.
81 All’inaugurazione delle Terme nel 12, Agrippa pose all’entrata il bronzo dell’Apoxyomenos plasmato da
L. al suo ritorno in Sicione (322-318). La più nota copia marmorea dell’Atleta che si deterge con lo strigile (al
Vaticano,MuseoPioClementino, inv.1185) furinvenuta il1849 inTrastevere(vicolodellePalme,quindivicolo
dell’Atleta) pronta all’imbarco per Costantinopoli con altri due bronzi: il Cavallo e la metà posteriore di un
grandeToro(MuseiCapitolini).Lasistemazionenell’Urbediede luogoaunepisodiosignificativodeldissenso
verso 1’autorità imperiale: Lisippo,
“di arte assai feconda, fece più opere di ogni altro, come abbiamo detto, tra le
qualiquellochesideterge,cheMarcoAgrippadedicòdavantiallesueTerme,straordinariamentegraditoall’imperatore
Tiberio. Per quanto capace di dominarsi all’inizio del principato, Tiberio non seppe controllarsi davanti a quello, e se lo
portò incamera(cubiculm)sostituendoloconun’altrastatua:quandoperò fu tale l’opposizionedelpopoloromano,che
in teatrosireclamòagranvoceche l’Apoxyómenosvenisserestituito(Apoxyomenlnrestitui).E l’imperatore,benché tanto
l’amasse, lorimisealsuoposto”.MORENO,2011,XV,n.1.p.36;MORENO,1987,p.133.
82 Plin., Nat. hist., XXXIV, 62.
83 Esami tecnici condotti sulla statua fanno pensare che si tratti di un originale greco. D’altra parte, il luogo
di ritrovamento, indicato presso la spiaggia di Numana, non è sulle rotte che normalmente univano la Grecia
all’Italia.Resta l’ipotesiche lastatua fosse inviaggiodall’ItaliaaCostantinopoli.Perconoscere l’
AtletadiFano
si
veda: MORENO, 1987, pp. 141-148.
84 Sicuramente non è da mettere in dubbio la paternità dell’opera viste le molte analogie del bronzo di
Malibù con altre immagini della produzione lisippea e con il busto bronzeo proveniente dalla Villa dei Pisoni,
18 / Cagna ferita