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Interferenza eroica nel progetto lisippeo dell’atleta
vincitore è riscontrabile su tetradrammi di Demetrio
I, re della Battriana, su cui è rappresentato un tipo
di Eracle giovane che s’incorona, analogo all’atleta
Getty
85
. La coincidenza del bronzo Getty con l’E-
racle che s’incorona apre prospettive per l’iden-
tificazione di un’altra opera lisippea, le Fatiche di
Eracle
86
. Attribuibili all’attività di Lisippo nell’orbita di
Cassandro (314), le Fatiche di Eracle sono un gruppo
statuario bronzeo per la città di
Alizia, descritto da
Diodoro Siculo il quale, nella sua opera, la Biblioteca,
composta tra il 60 e il 30, espone le dodici fatiche di
Eracle, nella selezione che già appariva sulle metope
del Tempio di Zeus a Olimpia
87
.
A giudicare dalla ricostruzione del gruppo lisippeo,
condotta sulle derivazioni iconografiche di età ro-
mana, lo scultore aveva contribuito alla costituzione
del δωδεκάθλος, rimasto canonico nel mondo anti-
co
88
. Promotore della traslazione dei bronzi in Roma
fu Lucio Quinzio Flaminino, responsabile della flotta
al fianco del più famoso fratello Tito
89
.
Le coste dell’Acarnania, dove lo scultore si trovava
per eseguire le Imprese di Eracle, offrirono gli ultimi
scali alla navigazione per la rotta d’Occidente ed è
qui che i Tarantini avrebbero raggiunto Lisippo con
la proposta d’innalzare nella città italiota statue d’i-
naudita grandezza: lo Zeus Kataibates e l’Eracle me-
ditante
90
. La progettazione dei colossi rappresenta-
va un aspetto particolare della produzione artistica:
Strabone parla di κολοσσουργία
91
; Plinio vi riserva
una sezione insolitamente ampia avulsa dalla trat-
tazione su Lisippo
92
.
Collegando la testimonianza pliniana a un’osserva-
zione di Livio
93
, se ne ricava che il dio era raffigurato
in posizione eretta vicino a un pilastro sormonta-
to da un’aquila e nell’atto di scagliare una folgore,
secondo l’iconografia locale dello Zeus Kataibates
oggi al Museo di Napoli.
85 L’Eracle tiene la clava nella medesima posizione della fronda di palma portata dall’
Atleta di Fano
con cui
condivide anche la ponderazione e il gesto delle braccia.
86 MORENO, 1987, pp. 148-152.
87 Diod. Sic., IV, 11-33. Per conoscere le
FatichediEracle
, si vedaMORENO, 1987, 201-230.
88 Inmerito al ciclo delle dodici fatiche di Eracle si consulti: GRIMAL, 1969, pp. 222 - 232.
89 Dopo che questi aveva sconfitto Filippo V di Macedonia a Cinoscefale, l’estate del 197, Lucio stabilì accordi
con gli Acarnani, ottenendo il controllo dell’isola di Leucade, che fronteggia Alizia. La notizia del trasporto a
Roma viene da Strabone, 10, 459:
“Aliziadistadalmarequindicistadi;presso lacittàc’èunportosacroaEracleeun
santuariodalqualeunodeicondottieri trasportòaRoma le ImpresediEracle,operediLisippochegiacevano fuoriposto
in abbandono”.
L’aver descritto l’asportazione del ciclo come recupero dall’incuria, anziché bottino bellico,
rientra nella visione filoromana che Strabone non nascondeva. MORENO, 2011, XV, n.1, p. 40.
90 Il progetto dei colossi tarantini riflette la volontà di potenza dell’intera lega italiota.
91 Strab., 1, 1, 23.
92 Lo Zeus era a Taranto al tempo di Plinio (Nat. hist., XXXIV, 39-47) e vi allude Stazio nel 91 d.C. (Silv., 1, 1,
102-103.) mentre Strabone riferisce che era collocato nell’agorà (VI, 278.). Per approfondire la conoscenza
dello
ZeusdiTaranto
, si veda: MORENO, 1987, pp. 231-236.
93 Liv., XXVII, 16, 8.
19 / Quadriga Sole