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bronzetto da Ercolano
73
. Tra il 332 e il 307 si svolse
l’attività di Leochares e di Lisippo attorno al gruppo
di Delfi con la Caccia al leone da parte di Alessandro
e Cratero, svoltasi a Sidone nel 332
74
(17). Riguardo
alla distinzione della paternità delle singole sculture,
verosimilmente a grandezza naturale, Plutarco elen-
ca quattro soggetti: il leone, i cani, Alessandro alle
prese con la fiera e Cratero che gli andava in aiuto,
concludendo che di queste figure le une le aveva
eseguite Lisippo, le altre Leochares.
Non si trattò di una collaborazione omogenea, bensì
dell’esecuzione separata di diverse figure: i due ma-
estri si succedettero e a Lisippo toccò la conclusione
dell’opera
75
. Tenendo conto della successione delle
immagini, la partizione avviene a gruppi di due e a
Lisippo, spettano gli animali, mentre a Leochares i
73 Lavarietàdegliarmamenti,spada,sarissa,giavellottiequindidellacondotta inbattaglia,dovevaprodurre
una complessa articolazione dell’insieme, tanto da far pensare al
Gruppo del Granico
come a una fonte
d’ispirazione per gli autori dei donari pergameni con le vittorie sui Galati.
74 La migliore testimonianza iconografica è nel rilievo a Messene, dove ornava una grande base circolare. Il
settore che se ne conserva al Louvre mostra la parte centrale della scena, con Cratero a cavallo, il leone alle
prese con i cani e Alessandro armato di doppia ascia. Per quel che riguarda le figure riferibili a L., il leone si
confrontaefficacementeconquellodelgiàcitato
mosaicodiPella
.
Icanirivelanounmagnificostudio: l’animale
accanto ad Alessandro ancora punta coraggiosamente la belva, l’altro è stato artigliato al fianco. A giudicare
dall’artificioso allungamento della zampa anteriore destra, la scultura era destinata a poggiare su una base
monumentale, all’altezza degli occhi dell’osservatore: di qui lo scorcio dell’arto lo rendeva proporzionato alla
figura.
75 Plut., Alex., XL, 4.
15 / Socrate