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v a l l e d e i n o b i l i l u x o r
Il visitatore attento è subito colpito dalla fre-
schezza dei colori e dalla purezza del tratto
che ricorda molto le rappresentazioni presenti
nelle vicine tombe di Nakht e Menna.
Le immagini di Roy e della moglie sono dav-
vero belle, il viso della donna a mio parere ri-
corda molto Henuttawi, sposa di Menna. Non
mancate di soffermarvi sulle teste dei due che
recano, come da iconografia classica, i coni di
profumo. (Foto 1).
Ai lati della parete di ingresso troviamo quat-
tro registri con scene agresti. L’immagine che
colpisce maggiormente è quella di due buoi di-
pinti mentre procedono in direzione opposta,
uno bianco e uno marrone. Le altre scene sono
molto simili a quelle che vedremo nella tomba
di Menna e in quella di Userhat, anche se meno
precise nel tratto e nella cura dei particolari,
con immagini bucoliche relative alla semina
dei campi
La parete di sinistra è suddivisa in tre registri:
in quello superiore ci appare la figura di Anubi
accovacciato sulla sua cappella: il dio è rappre-
sentato sei volte e l’immagine così ripetuta è
separata dalla precedente e dalla successiva
da fregi khekeru e da volti della dea Hathor.
(foto 2)
Il registro mediano presenta scene molto ben
conservate; la prima vede il sovrintendente al
granaio del re, Amenemope e la sua sposa re-
care offerte a Maat e Nefertem; nella seconda
scena Roy e la sua sposa sono di fronte ad una
ricca mensa colma di offerte destinate ad Ha-
thor e Ra-Harakthy.
Le ultime pitture di questa parete, purtroppo
molto danneggiate, descrivono il rituale della
psicostasia. Roy e la moglie, che tiene in mano
un sistro, sono prima di fronte all’Enneade, poi,
accompagnati da Horus, assistono alla pesa-
tura del cuore, anzi di due cuori contrapposti a
due immagini di Maat, rappresentazione al-
quanto rara. Nelle scena finale vediamo i de-
funti di fronte ad Osiri (oramai cancellato),
preceduto dai quattro figli di Horus che spun-
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