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Intervista a Christian Greco

direttore del museo egizio di torino

Il nostro direttore incontra il dottor Christian Greco,

a cui è stata affidata la direzione del Museo Egizio di

Torino. La lunga intervista, che si è svolta presso gli uf-

fici della direzione del Museo Egizio, racconta come un

giovane egittologo, che si è formato sia in Italia che all’e-

stero, intende condurre a termine gli importanti lavori di

ristrutturazione e di riallestimento di questa importan-

tissima istituzione museale italiana.

L’intervista si è svolta il 15 dicembre 2014 e abbiamo de-

ciso di pubblicarla oggi, giorno dell’apertura del nuovo

Museo Egizio di Torino, per dare modo ai nostri lettori

di capire quali sono stati i processi formativi che hanno

portato alla nascita di questo nuovo percorso museale.

Sbarco a Torino dopo una pausa di pochi giorni a

casa, nella mia città che “s

iede tra lucida verzura d’a-

rancio a specchio del Tirreno mare

”. (G. Pascoli)

Ancora frastornato dal lungo periodo passato in

Egitto con una missione archeologica, non mi sono

abituato al freddo e Torino oggi sta dando davvero il

peggio di se, con una pioggia battente e un’aria umi-

da che penetra nelle ossa. L’ombrello è un po’ il mio

dramma. Ogni volta che mi sposto da casa ne devo

comprare uno, per dimenticarlo poi chissà dove.

Lascio dunque il mio contributo di cinque euro al

solito venditore che ormai mi riconosce e sorride, e

mi avvio verso il Museo Egizio, dove sono atteso dal

direttore, il dottor Christian Greco, che gentilmente

ha accettato di farsi intervistare.

E’ lunedì e il pesante portone di legno del museo

è chiuso. Al citofono mi presento e spiego perché

sono lì e in un attimo sono dentro. Attraverso l’atrio

per arrivare al cortile, un tempo inaccessibile, per

rientrare nell’altra ala del palazzo, dove ci sono gli

ascensori o le scale che ti portano negli uffici della

direzione.

Appena varcata la porta degli uffici il direttore mi

sfreccia davanti e si blocca per un attimo, si presen-

ta dandomi la mano e chiedendomi di aspettarlo

cinque minuti. Ci mancherebbe.

In realtà è arrivato prima dei cinque minuti indicati

e la sua assistente, Federica Facchetti, ci presenta

ufficialmente.

Una volta nel suo ufficio riporto al direttore i saluti

di Irene Morfini e Mila Alvarez Sosa codirettrici del

Min-Project, la missione archeologica con cui ho la-

vorato fino a pochi giorni fa, che ben conoscono il

dottor Greco per aver lavorato con lui presso gli sca-

vi di Saqqara condotti dal Museo di Leida.

Christian Greco e Paolo Bondielli