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62

Gudea di Lagash – La costruzione del tempio di Ninjirsu - Cilindro A

A I.3 - 3

d.en.lil

2

.e en d.nin.jir

2

.su

2

.še

3

igi.zid mu.ši.bar

d

Enlil.e [en

d

Nin.Jirsu].še

3

[igi.zid].Ø mu.ši.n.bar.Ø

(e) Enlil al signore Ninjirsu lealmente guardò, (dicendo:)

En.lil “signore del vento”, principale dio del pantheon sumerico. La grafia en.lil

2

.e è più rara della usuale

en.lil

2

.le (GSG1.83)

Nin.Jirsu : “signore di Jirsu”, noto anche come Ninurta. In apposizione a “en” (GSG2.16); sta per

Nin.Jirsu.ak

: nei nomi personiali, tuttavia (cfr en.lil) il genitivo è frequentemente omesso. L’ultimo

segno del nome sembra più “su

2

” che non “su” (cfr. MEA.6,7). Propriamente nin [SAL.TUG

2

] è “queen,

mistress, proprietress, lady” (accadico

b

!

ltu

), ma anche “lord (reduplicated ni

2

, 'fear; respect;

frightfulness; awe')” (SL); jir

2

.su è tradotto “sword-skill”, con

(urud)

jir

2

“sword” e su, zu “conoscere”,

donde Nin.Jirsu è inteso come “Lady of Sword Skill”

igi.zi(

d)…bar: verbo composto: “das treue Augen spalten = getreulich ansehen” (GSG1.125). zid (o zi) è

“leale, fedele”; propriamente è “dritto”, quindi meglio “

guardò dritto negli occhi

še

3

: marcatore del terminativo (GSG2. 132)

ši: DP del terminativo (GSG1.186); davanti a ši potrebbe comparire il

prefisso pronominale opzionale

.n di

terza persona singolare, classe delle persone (GSG1.210)

A I.4 - 4

uru.me.a nij

2

.du

7

pa.nam.e

3

uru.me.a nij

2

.du

7

.e pa na.i

3

.mi.e

3

“Nella nostra città ciò che è prescritto si è splendidamente realizzato (= c’era la perfezione).

.me : suffisso possessivo di 1

a

persona plurale (GSG1.51)

.a : marcatore del locativo

nij

2

.du

7

: sostantivo composto da sostantivo+aggettivo: “was sich (kultisch) gehört” (GSG1.60, 66); “what is

suitable, prescribed, or as it should be ('thing' + 'suitable')” (SL). Il marcatore del locativo-terminativo .e

è fuso con la ‘u’ (GSG1.111 : “auf alles, was sich gehört”). Normalmente, nig

2

(nij

2

, ni

3

) serve a formare

nomi concreti da radici verbali. Lett. “cosa perfetta” (cfr. A I.14)

pa…e

3

(ed

2

) : verbo composto “to show; to make appear; to let shine; to make resplendent (often with -ni- or

bi-) ('bud, sprout' + 'to send forth' + 'to make')” (SL); “faire resplendir, rendre manifeste” (PLS.44);

“…hervorgehen = strahlend aufgehen” (GSG1.122); (< na.i.m(i).e “es ist strahlend aufgegangen”,

Normalform

di verbo intransitivo, GSG1.175); na è l’MP dell’affermativo (GSG1.183, 218) e regge la

forma

hamtu

. Immediatamente dopo il CP i

3

, il DP del locativo-terminativo diventa m(i) (GSG1.205; cfr.

GSG1.208); il segno e

3

può leggersi anche ed

2

. Lett. “esso – sogg. indefinito – è uscito splendidamente

verso ciò che gli appartiene”. Per la contrazione na.i

3

.mi >

na.mi

> nam, vedi GSG1.43