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alla luce una quantità massiccia di materiale, tra cui
molti ex voto dalle forme anatomiche come uteri, falli,
vesciche, mani, seni e cavi orali, quest’ultimi tra l’altro
hanno destato molta curiosità tra gli esperti perché
considerati dei veri e propri “unica” nel repertorio
delle forme anatomiche. Il lavoro della Guardia di Fi-
nanza ha permesso durante un’operazione, la sottra-
zione dell’area archeologica, individuata all’interno di
una cavità nascosta da una parete tufacea e del ma-
teriale relativo, si parla di cifre come oltre 5000 reper-
ti che i tombaroli avrebbero destinato al mercato ille-
cito.
Le opere in mostra sono pezzi inediti, esposti per la
prima volta al pubblico e riconducibili ad un arco cro-
nologico che li colloca tra il IV-III a.C. e il I d.C., apprez-
zabili sia per la qualità che per la resa artistica. Oltre
alla stipe è possibile ammirare anche pezzi prove-
nienti da operazioni di recupero da traffici esteri, in
particolare in Svizzera e negli Stati Uniti e da seque-
stri giudiziari effettuati sul territorio italiano, custoditi
finora nei caveaux delle Forze dell’Ordine e quindi
occasione unica e irripetibile per vederli; unico ram-
marico per gli esperti, vista la qualità del materiale, la
decontestualizzazione dei reperti dai siti di origine e
la perdita totale così di tutti quei dati scientifici che
avrebbero sicuramente dato contributi importanti al
mondo archeologico. Il team di esperti tuttavia è riu-
scito ad individuare l’ambito culturale di provenienza
e ha così ricostruito la funzione del materiale all’inter-
no delle comunità di appartenenza.
Si è voluto come titolo per la mostra l’utilizzo della
parola
“Symbola”
,
e attraverso dei simboli lo spettato-
re sarà guidato nella visita di quattro sezioni diverse
che lo caleranno nel mondo antico e nella conoscen-
za di alcune peculiarità specifiche.
Il percorso espositivo inizia con il mondo
magico-re-
ligioso
,
un elemento fondamentale nelle comunità
antiche come in quelle moderne, che mostrerà re-
perti provenienti dalla stipe votiva di Pantanacci, ma
che esplorerà anche i culti orientali con l’esposizione
di alcune statuette egizie e altre di Eracle e di Mercu-
rio. Di particolare rilievo alcuni frammenti in tufo ri-
conducibili ad una statua del “serpente sacro” di Giu-
none Sospita e un
tintinnabulum
dalla forma fallica
con valenza apotropaica.
Segue il percorso
politica e società
diviso in tre am-
biti : “L’uomo e il guerriero”; “La donna e la madre”; “Le
monete”. Tra i reperti oltre cinturoni e punte di lancia anche un elmo
apulo-corinzio di bronzo del IV sec. a.C. con le paragnatidi finemente
decorate ; seguono poi reperti riconducibili alla toilettatura femminile e
teste di figurine fittili di ambito sepolcrale. Bellissima la moneta con l’effi-
ge di Alessandro Magno su un lato e Zeus nell’altro. Si segnalano nell’am-
Braciere in bronzo / I sec. d.C.
Cratere a mascheroni apulo a figure rosse / Seconda metà del IV sec. a.C.