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Nello scorso numero si è parlato

della storia della Cappella Rossa,

della sua funzione e delle parti

che la componevano. C’è anco-

ra qualcosa da dire in relazione

alle vicende storiche che hanno

portato alle modifiche prima e

allo smantellamento poi della

struttura ad opera di Thutmo-

si III. Quando Hatshepsut morì,

tra il 2° giorno del terzo mese di

Peret dell’anno 20 e il 25° giorno

del terzo mese di Peret dell’anno

21, i lavori per la Cappella Rossa

e le sale che la cingevano non

erano ancora stati completati.

Molti dettagli lasciano pensare

che il santuario fosse in piedi solo

fino alla settima fila di blocchi,

che fosse incompiuto il vestibolo

e mancanti gli stipiti e gli architra-

vi delle porte esterne. Non erano

ancora stati incisi alcuni segni nei testi della parte inferiore, come il blocco 24 del secondo registro della faccia-

ta orientale, importante perché su di esso è inciso il nome del santuario:

Menkheperra è l’amato di Amon

. Già

Lacau e Chevrier si accorsero che lo stile e l’incisione dei geroglifici si differenziavano dalle linee sottostanti e

compresero che era stato Thutmosi III a portare a termine la decorazione della Cappella Rossa o l’aveva riutiliz-

zata per appropriarsi del monumento. Sicuramente le modifiche apportate all’edificio dal sovrano si svolsero

in differenti fasi.

LA PRIMA FASE

Ad un primo sguardo si nota che, a differenza delle prime sette bande in cui Thutmosi III

appare sempre dietro la regina, la decorazione di due blocchi (numerati 74 e 308) delle ultime due file è inte-

ramente attribuibile al sovrano. Niente impedisce di pensare, del resto, che altri pezzi non ritrovati possano

portare una decorazione a nome del solo figliastro di Hatshepsut: il tempio di Karnak è un’inesauribile fonte

di sorprese. Tornando alle modifiche, il piano di assemblaggio dei due blocchi del settimo registro mostra che

nessuna graffa lega il blocco 74 al 308, che a sua volta non è più connesso al suo vicino, il n. 100.

Quest’assenza di giunti li differenzia dagli altri blocchi, tutti perfettamente connessi tramite grappe a coda di

rondine. Salendo, l’ottavo registro è costituito da pietre di legatura di larghezza doppia rispetto a quelli che

formano le file pari sottostanti. Il lato esterno reca una formula i cui geroglifici hanno dimensioni maggiori in

proporzione alle altre: si trova direttamente sotto il toro ed è a nome del sovrano.

Le modifiche alla Cappella Rossa

e la damnatio memoriae di Hatshepsut

Giulia

Nicatore

EGITTOLOGIA

foto1 / Il toro e la cornice sopra l’ingresso