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Questo avviene sul muro Sud, poi-
ché quello settentrionale è stato
lasciato vuoto e liscio, segno che
l’interesse verso la Cappella Rossa
vennemeno. Ipotesi provata anche
dall’incompiutezza del toro: la sua
sezione non è cilindrica bensì qua-
drata, segno che non è mai stata
ultimata, ad eccezione di qualche
centimetro vicino ai giunti laterali.
Invece il lato interno è decorato
a solo nome di Thutmosi III, con
un’incisione meno profonda ri-
spetto alle file 1-7 e la cornice in
diorite che forma la nona corsa del
monumento, decorata solitamente
a palme, non presenta una deco-
razione continua, il fregio su alcuni
blocchi è assente. La facciata ovest
è stata particolarmente modifi-
cata. Thutmosi III ha sicuramente
aggiunto le ultime due file in quar-
zite, con la nona di altezza doppia
rispetto all’ottava. Anche in questo
punto la struttura è coronata da
un toro e da una cornice; la sopre-
levazione della facciata ha permes-
so la rappresentazione delle scene
di incoronazione del sovrano, sor-
montate da una banda di dedica,
probabilmente per bilanciare quel-
le di
Maat-ka-Ra
negli altri lati.
Nel suolo della porta ovest è stata
ritrovata una lastra scavata da
una cavità di ralla e dalla guida di
posa di un’anta; tuttavia il toro
sgrossato, ben visibile sul giunto
laterale sud, conferma che il bloc-
co apparteneva all’ottavo registro,
poiché quest’elemento architetto-
nico è scolpito in modo identico.
Quest’osservazione conferma che
il progetto originario comportava
facciate di altezza uguale rispetto ai
lati lunghi, con la cornice a gola allo
stesso livello sui quattro lati. Per
quanto riguarda le porte esterne
1
non è possibile ricondurre la loro
costruzione e messa in posa ad
un sovrano piuttosto che all’altro.
Da alcuni dati ricavati dallo studio
dei giunti laterali e del letto di posa
1 Per una descrizione dettagliata delle tre porte della Cappella Rossa cfr.
LACAU, CHEVRIER 1977, § 702-710 e BURGOS, LARCHÉ 2008, pp. 59-61.
due nella fila sette, i blocchi 74 e
308, e due nella fila quattro, i nu-
meri 247 e 205. Considerando che
la Cappella di Hatshepsut è un
esempio di prefabbricazione, con
i blocchi tagliati e decorati prima
della messa in posa, queste ano-
malie e mancanze portano a cre-
dere con certezza che fino alle
prime sette file il progetto sia stato
portato avanti dalla sovrana, ma
che con la sua morte il cantiere sia
passato nelle mani di Thutmosi III.
Abbiamo fin qui visto le modifiche
alle pareti e ai blocchi del santua-
rio; le modifiche apportate dal fa-
raone, però, non si limitarono a ciò.
LA SECONDA FASE
Nella seconda
fase dei lavori ci fu l’aggiunta di due
pilastri araldici
3
, le cui fondamen-
ta sono composte da tre lastre in
arenaria. La più superficiale di esse
(e la più piccola) costituisce il ba-
samento su cui sono incastrati gli
zoccoli dei due pilastri. Essi erano
sormontati da tre lunghi architra-
vi, disposti a U, e le cui estremità
orientali dovevano riposare sopra
la cornice della facciata ovest della
Cappella Rossa. L’insieme suppor-
tava la copertura di una sorta di
baldacchino che copriva l’ingresso
alla rampa d’accesso dell’edificio
sacro.
3Inmerito all’aggiunta dei pilastri araldici e alla loro struttura cfr. op. cit.,
pp. 108-109.
foto 2 / La cornice a cavetto
dei blocchi della settima fila è stato
dedotto dal Centre Franco
Égyptien
d’Études des Temples de Karnak
che
gli stipiti delle porte erano stati
già messi al loro posto, ma non vi
è certezza per datare definitiva-
mente la costruzione delle porte e
attribuirle a Thutmosi III o ad Hat-
shepsut. Il fatto che la decorazione
dell’architrave delle tre aperture
2
sia al solo nome del sovrano non
è una prova esaustiva, in quanto
sembra che la regina non abbia
fatto decorare porte a suo nome
all’interno del tempio di Karnak.
Ciò nonostante i soli argomenti in
favore della messa in posa durante
la coreggenza sono labili in quanto
fondati su domande ancora senza
risposta. Come, ad esempio, se
fosse possibile nel Nuovo Regno
far scivolare una pietra di dimen-
sioni così elevate tra blocchi più
piccoli, senza smuoverli, in assenza
di calce. Anche la porta tra vesti-
bolo e santuario permette di con-
fermare che la Cappella Rossa non
era finita quando Hatshepsut morì.
La decorazione dei due stipiti reca
unicamente il cartiglio del sovra-
no mentre nei sette primi registri
la regina è sempre rappresentata
da sola. Vi sono altre due eccezioni,
all’interno del vestibolo e si tratta
di quattro scene in cui è raffigurato
Thutmosi III: sono rispettivamente
2 Cfr. LACAU, CHEVRIER 1977, § 702-710 e BURGOS, LARCHÉ 2008, pp.
59-61.