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il nuovo museo egizio
questo caso il merito non era mio!
Poi la scorsa estate, con mia grande sorpresa,
l’allora ministro per i beni e le attività culturali
Lorenzo Ornaghi, mi ha chiesto se volevo assu-
mere la presidenza della fondazione dell’Egizio!
La richiesta mi ha enormemente onorata, ma
ho s ubito considerato i miei impegni c on lo
Stabile. Ero appena stata riconfermata dal sin-
daco Fassino, e d ato i l momento d ifficile per
le risorse pubbliche, non mi sembrava oppor-
tuno lasciare il mio incarico. Rassicurata dal
fatto che avrei potuto assolvere ad entrambi i
compiti, e avendo ottenuto i l beneplacito dei
membri d ella Fondazione, ho accettato con
entusiasmo e il 19 novembre il nuovo consiglio
si è inse diato con un nuo vo statuto e con un
numero d i m embri r idotti r ispetto a l p rece-
dente; c i tengo a sottolineare che a ssolvo a
questo incarico senza alcun emolumento.
Ritornando a lle Olim piadi… o rganizzare u n
evento c osì importante, con gli occhi del
mondo puntati su di te, ti aiuta a saper gestire,
oltre alle numerose p roblematiche, anche le
ansie e le paure. Questo non significa che il la-
voro all’Egizio sarà una passeggiata, anzi!
Lei mi ha preceduto nella domanda, infatti,
volevo proprio sapere in c he modo le Su e
precedenti esperienze potranno essere utili
nell’allestimento del nuovo Museo.
Spero che l o possano essere, ma saranno gli
altri a giudicare. Nella mia vita ho avuto la for-
tuna e la possibilità, di fare molte cose diverse.
Tutte per ò, a par tire dalla v ita professionista
nello sport come sciatrice, per poi proseguire
tra i 20 e i 30 anni con il primo lavoro in FIAT
nell’uffici o stampa, sono state utilissime. La
FIAT è stata una g rande s cuola, p erché h o
fatto gavetta i niziando da l gradino più b asso
ed ho imparato il senso dell’organizzazione del
lavoro.
A trent’anni ho frequentato l’Università sino a
diventare rice rcatore e p oi... la g rande espe-
rienza nelle Olimpiadi!
Ogni dieci anni in pratica, mettendo tutto il mio
impegno, ho v issuto esperienze p iuttosto d i-
stanti, apparentemente disomogenee, ma che
ogni volta mi hanno dato la possibilità di con-
frontarmi con me stessa in p rimis, e p oi con
realtà, culture e mondi, profondamente diversi.
Io non sono capace di lavorare da sola, non
sono una solista, mi piace essere inserita in
una struttura, una squadra che mi permetta il
confronto con gli altri.
A quali tipi di finanziamenti pensa di poter
accedere per il nuovo museo Egizio?
Il Museo è una “macchina” fantastica c he s i
regge, per l’80% del bilancio, su ricavi propri;
caso più unico che raro. Fino ad ora abbiamo
ricevuto grossi finanziamenti per lavori stra-
ordinari, cioè per il cantiere e il nuovo Museo.
Secondo me non è necessario fare campagne
di “elemosina”, nei casi peggiori, o di spingere
eccessivamente sul marketing. In un prossimo
futuro, q uando avremo la nuova struttura a
pieno regime, per attirare nuovi investitori do-
vremo fare vedere che avremo svolto un ot-
timo lavoro nel cantiere; dovremo fare quello
che abbiamo fatto per le Olimpiadi, o per la ri-
strutturazione d el C arignano. S e la s quadra
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