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egitto in pillole
pri ncipe di Jaff a: ‘Se ti st a be ne, mentre i o rim ango con le donn e e bambini dell a
tua st essa città, la scia ch e i miei uomin i po rt ino i cavalli cosicché
p ossano dare
lor o foraggio, o vuoi lascia re che u no degli Apuro corra a r ubar li?’ C osì ven nero e
legar ono i cav al li e diedero lor
o il foragg io e uno trovò lo sp
lendido bast one di
Men -kheper-r a e lo venne a dire a Dj ehu ty. A q uel punto i l pr inci pe di Jaffa disse
a Djehuty: ‘Desi dero ard entemente es aminare il magnifico basto ne di Men-kheper -
ra, che è chiamato:
‘… tautnefe r’. Per i l ka del re Men -khp er -ra sarà n elle tue mani
oggi, ora fa’
bene e portame lo’. E Dj ehuty così fe ce e portò i l bastone del re Men-
kheper-ra, ma a fferrò il p rinc ipe di Jaff a p er la veste e si alzò e sta
ndo in piedi
di sse: ’Guardami, prin cip e di Jaffa, questo è il grande b astone del re Men-kheper-
ra, il t erribile leone, il fig lio d i Sekhmet,
al quale Amun suo padre
dà forza e po -
tere’. E alzò
il pug no e colp ì la f ronte del princip e di Jaffa ed egli ca dde indifeso
davanti al lui. Djeh uty mise il princip e di Jaf fa nel sa cco d i pelli e gli l egò le mani
con ca tene e gli mise ai p iedi ceppi con q uattro anell
i.
Poi fece p ortar e ai soldati i duecento sacchi che aveva
s vuotato e fece
e ntrare
dentro i sacchi due cento soldati e fece riemp
ire gli spa zi vuoti co n corde e ceppi
di legno , li chiuse c on u n sigillo, e aggiunse dell
e reti e pali per sos tenerli. M ise
ogni so ldat o fo rte a s ostener li, in tutt o seicento uomini, e d
iss e loro: ‘Q uan do en -
trate i n città dovrete apr ire i vostri
sacchi e dovret
e catturare tu tti gli a bitanti
dell a c ittà e incaten arli sub ito’.
Poi uno uscì f uori e d isse a l cocchiere del p rincip e di Jaffa: ‘Il tuo padrone è ca -
duto, va ’ e di’ alla t ua pa drona: ‘ Ecco un m essag gio g radi to! (Il dio) Sutekh ci ha
dato Dj ehuty, con sua mog lie e i s uoi figl i; ecco la pri ma parte del loro t ributo’, co -
sic ché possa far entrar
e i duecen to sac chi, che sono pieni di uomini
e corde e
ceppi’. Così andò davanti a loro per rallegrare
la sua padrona d icendo: ‘Abb iamo
cattura to Djehuty’. P oi le p orte d ella citt à furono a per te davanti ai s old ati: entra -
rono n el la città, apriron o i loro cari ch i e m isero le mani
sui cittadi ni, sia piccoli
che grandi, e li lega rono e inca tenarono velocem ente; il p otere del Faraone si im-
padronì di quell a città. Dopo ch e si era rip osato, Djehuty m andò un messaggio in
Egi tto al re Men-kheper-ra, suo
signor e, d icendo: ‘Rallegrati, si
cché Amun tuo
padre ha dato a te il pr
incipe di
Jaffa, insi eme a tutta la sua popolazion
e e allo
stesso modo la sua cit tà . Ma nda , qu indi, u omini a pre nderli come pr
igionieri c o-
sicché l a vost ra Maestà riempi a la casa di vostro padre Amun R a, re degli dei, con
servi e serve, e che possano essere calpestati sotto i tuoi piedi per tutta l’eternità’ .“