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presa si sparse nel quartiere cristiano di Geru-

salemme al punto che un religioso, andato da

lei per sgridarla, visto il coraggio e la fede della

donna, s i compl imentò co n un 'be l coraggio!'

(e lo disse proprio i n italiano).

Tornata finalmente in Egitto, dopo una serie di

disavventure su una nav e turca, raggiu nge il

Cairo, da lei definito 'quella fogna di vizi e im -

moralità'. Come mai avesse questa vis ione

della c ittà non è chiaro, m a dobbiamo anche

immagi nare che era il 1816 e l ’Egitto era u n

paese che solo di recente aveva cominciato ad

industri alizzarsi ( e a dis trugger e molti degli

antichi monumenti a tale scopo). Sarah contri-

buì a salvare la tomba di Seti I dopo una forte

alluvione per cui l'umido e il fango avevano co-

minciato a causare il distacco delle pitture pa-

rietali.

La s ua pas sione pe r le anti chità si risco ntra

anche dal la sua ab itudine a s cambiare con le

donne del posto specchietti e perline moderne

in cambio di perl ine anti che ( spesso di cor-

niola). Era infatti già comune per la gente del

posto c ercare to mbe da depr edare pe r ven-

dere a poco a poco gli oggetti ritrovati ai primi

turisti Europei o Americani. Le perline di Sarah

erano così apprezzate dalle donne nativ e del

posto che non appena fac eva un regalo ad

un’altra donna, in meno di un paio d’ore tutte

le d onne del vi llaggio si ammassavano fuori

dalla po rta della sua porta per scambiarne

altre.

Una delle caratteristiche di Sarah che più col -

pisce nel l eggere l e sue m emorie è la su a

umiltà nel racco ntare, m a soprattutto il suo

sangue freddo. Spesso Sarah scrive di quanto

fosse spa ventata o preoccup ata dalle varie

malattie che l' avevano colpi ta durant e il suo

soggiorno (soffrì più volte a causa di una ' feb-

bre di bile'), ma stando al suo racconto non lo

mostrò mai (nemmeno quando era nei guai) e

non si lasciò mai abbattere, anzi rispose sem-

pre cercando di uscirne nei migliori dei modi.

Perfino quando era stata lasciata dal marito in

una casa araba e con 'sole 20 parole di arabo

in bocca' non si scoraggiò e si adattò a vivere

nel gineceo con le altre donne, che oltretut to

la curarono della sua oftalmite. Proprio questa

oftalmite le diede l’idea di usare regolarmente

acqua bollita come collirio p rotettivo, c he i n-

fatti prevenne una ricaduta a lei e il contagio a

Mr. B.

Secondo S arah nel tr attare c on g li uo mini

medio-orientali bastava mos trarsi molt o in si-

stenti e risoluti per ottenere quello che si vo-

leva e questa sua convinzione le permise di far

liberare l a p ropria c abina , p agata a i marinai

turchi ben 127 piastre, da un carico di meloni!

La fermezza sembra proprio essere una delle

caratteristiche di Sarah, ben attenta ad ammi-

nistrare le sue (magre) fina nze e a no n farsi

estorcere troppe bakshis (termine che lei usa

per definire la mancia) dalle guide locali. Che

Sarah non si lasciasse spaventare facilmente

(o che non lo volesse dare a vedere), si nota da

come liq uida i l tentato a ssassinio del mar ito:

in appena una ri ga, cambiando poi subito di -

scorso e senza lasciarsi turbare minimamente.

Purtroppo le t estimonianze su Sarah s ono

quasi inesistenti e quind i non p ossiamo c he

basarci sui suoi stessi racconti.

Durante l'ultima parte del suo soggiorno a Ro-

setta, a casa di un c ommerciante, mentre Mr

B. era in Libia, isolata per via della peste, si de-

dica a osservare i camaleonti che aveva ripor-

tato dalla Palestina e li c onfronta con q uelli

locali. Sarah era una d onna mol ta re ligiosa e

in questo periodo cerca anche di far circolare

copie della Bib bia a prezzi di favore. Nono-

stante desiderasse diffondere la sua religione,

con un pensiero molto moderno per l’ epoca,

non credeva fosse giusto imporre la propria re-

ligione ad alcuno.

Tornato a Londra nel 1819, Giovanni, con l'aiuto

di Sarah, nel 1821 mise in mostra alla Egyptian

Hall d i Piccadilly i calchi a grandezza re ale

della tomba di Seti I, i modellini della piramide

di Chefren ed Abu Simbel e una collezione d i

mummie ed ar tefatti assortiti (inclusi ogge tti

di v ita quotidiana, c he al l’epoca sp esso veni-

vano buttati!).

Benché S arah e Giovanni passassero molto

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egittologia