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difiche. Il tempio della regina costituisce un esempio

di inserimento di un edificio nel paesaggio ancora

oggi ineguagliato. Il monumento addirittura penetra

nella montagna, contrapponendosi alla durezza della

natura. Sopra il tempio, come una piramide, si innalza

una parete alta più di 100 metri: è impressionante

guardare dall’alto tutto lo scenario che Senenmut è

riuscito a creare. Di grande interesse le scene, raffi-

gurate nel porticato intermedio sud, inerenti a l regno

di Punt e alla sua regina.

Il grande egittologo James Henry Breasted le definì

:”la più interessante serie di rilievi dell’Egitto”. Infatti

tali scene costituiscono un eccezionale archivio etno-

grafico, biologico e geografico che dimostra come gli

egizi abbiano cercato di capire questo paese stra-

niero, provando ad integrarlo al proprio modo di pen-

sare. Di fianco al grande tempio è possibile vedere i

resti, pochi in realtà, di quello eretto circa mezzo mil-

lennio prima in onore di Mentuohotep I: questo è

molto più piccolo e in origine era sormontato da una

mastaba.

Nel complesso di Deir el-Bahari è ancora visibile il

tempio di Thutmosi III, anche se molto deteriorato, a

causa dei massi caduti dalla collina posizionata alle

proprie spalle. La sua scoperta è relativamente re-

cente, essendo avvenuta negli anni ’60 del secolo

scorso. Fu edificato in posizione più elevata rispetto

ai templi di Montuhotep I e di Hatshepsut, condivi-

s p e c i a l e d e i r e l - m e d i n a

Una visione zenitale del tempio con, a destra, il Tempio di Mentuohotep II.