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dendone peraltro molti aspetti architettonici.

Restano ancora da spender due parole sulla vicina

necropoli dell’Al-Asasif. Si tratta di una necropoli con

tombe databili perlopiù al periodo saitico (664-525

a.C. circa), con rilievi caratterizzati dal tentativo di ri-

tornare ai temi classici. Tra tutte le sepolture la più

bella è senza dubbio la TT192 di Kheruef, uno scriba

reale.

La ricchezza dell’area permette ancora di ammirare

il Ramesseo, il Tempio di Sethi I, Medinet Habu, i co-

lossi di Menmone ed i resti del Palazzo reale di Mal-

qata. Il Ramesseo fu edificato in onore di Ramesse II

che gli diede il nome di “Tempio di Milioni di anni di

Usermaat, che si unisce a Tebe nel Possedimento di

Amon a Occidente di Tebe”. Vi sono raffigurate

scene della celebre battaglia di Qadesh. Nel XIX se-

colo l’inglese Amelia Edwards scriveva :”Tra tutte le

rovine tebane il Ramesseo è la più gradevole……Si

erge alto e l’aria vi circola liberamente”

Nel lembo più a Nord della necropoli tebana fu edifi-

cato il Tempio di Sethi I, chiamato “Splendente è

Sethi nel Possedimento di Amon a Occidente di

Tebe”. Da qui si gode di una splendida vista sul Tem-

pio di Karnak, situato sulla sponda opposta nel Nilo.

Anticamente al tempio giungeva una canale, utiliz-

zato dalle barche sacre durante la Bella Festa della

Valle

14

.

Un altro grande tempio è ancora visitabile poco di-

stante: si tratta di Medinet Habu, uno dei templi egizi

meglio conservati. Si estende all’estremità meridio-

nale della necropoli tebana ed è racchiuso in pode-

rose mura. Il nome datogli dagli antichi egizi era:

“Residenza di Milioni di anni del Re dell’Alto e Basso

Egitto, User-Maat-Ra Mery-Amon a Occidente di

Tebe”

. La raffigurazione più importante dell’intera

struttura è quella relativa alla battaglia combattuta

e vinta da Ramesse III contro i cosiddetti Popoli del

mare, incisa sul porticato esterno.

Immediatamente dietro questo tempio, nella zona di

Malqata, vi sono i resti, purtroppo solo le fonda-

menta, del palazzo reale di Amenhotep III, padre di

Akhenaton.

Rispetto agli altri siti presenti nell’area archeologica

di cui abbiamo parlato, Malaqata pare dir nulla, ma

è comunque interessante scoprire la presenza di un

palazzo reale in un’area adibita a necropoli e a tem-

pli funerari.

Infine lungo la strada che porta sul Nilo troviamo

gli ultimi resti archeologici: i colossi di Memnone.

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s p e c i a l e d e i r e l - m e d i n a

Il Ramesseo

Tempio di Sethi I

Medinet Habu, primo pilone

Malqata, il Palazzo reale di Amenhotep III

14 Processione annuale diretta sulle barche divine verso

la necropoli tebana. In quest’occasione il dio doveva ren-

dere omaggio alle divinità primordiali per garantire la rige-

nerazione dei defunti.