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Doria Shafik
e i diritti delle donne
Doria Shafik (1914-1976), egiziana, fu una coraggiosa e deter-
minatissima pioniera dei diritti delle donne, in special modo di
quelli politici. Cresciuta in una famiglia che le trasmise l’amore
per l’Occidente, la giovane Doria crebbe credendo nell’inferio-
rità culturale dell’Islam rispetto a esso e con un sogno: studiare
alla Sorbona. Rimase orfana di madre a soli undici anni, ma il
padre, da sempre convinto delle sue capacità, la incoraggiò a
realizzare i suoi desideri, pur non avendo i mezzi per farla stu-
diare all’estero.
Fu proprio lui a suggerire a Doria di chiedere aiuto a Hoda al-
Sha’rawi e, grazie a quest’ultima, la giovane conseguì il dottora-
to alla Sorbona. Nella sua lunga carriera fu insegnante, ispettri-
ce dei corsi di francese per conto del Ministero dell’Istruzione
e giornalista. Quest’ultimo ruolo è quello che ci permette di
conoscere il suo pensiero e la sua audacia. Doria Shakif, infat-
ti, fondò ben tre riviste, tra cui “Bint al-Nil (Figlia del Nilo, fon-
dato nel 1945 e chiuso nel 1957 da Nasser). Nel 1948 fondò
l’Unione delle Figlie del Nilo, iniziando a battersi per i diritti e
l’emancipazione delle donne. Il 1951 l’organizzazione compì un
gesto eclatante, disturbando la seduta parlamentare per tre
ore e arrivando a occupare il Parlamento stesso, finché i presi-
denti delle Camere non
promisero di prendere
in considerazione le ri-
chieste delle donne. Tale azione ebbe come conseguenza immediata il
disprezzo e lo sdegno dell’ala conservatrice, per cui il posto delle donne
era in casa, in qualità di mogli e di madri e con un velo sul volto a coprir-
ne l’impudenza. L’Unione delle Figlie del Nilo, tra l’altro, poteva contare
su una sorta di “braccio paramilitare”, come lo definisce Leila Ahmed nel
suo saggio “Dietro il Velo.
La Donna nell’IslamdaMaometto agli ayatollah”, che sostenne i disordini
e gli scioperi a cui gli inglesi reagirono fino a occupare il Cairo e assaltare
la sede della polizia egiziana. Il bilancio dell’attacco britannico fu gravissi-
mo: più di cinquanta morti e moltissimi feriti. Nel frattempo Doria Shafik
fece della lotta all’occupante straniero il suo “cavallo di battaglia” insieme
alla richiesta dell’emancipazione femminile, che avrebbe dovuto seguire
di pari passo quella della nazione. Gli avvenimenti che seguirono sono
noti: la rivolta degli Ufficiali Liberi nel 1952, la fine della monarchia, l’esilio
di re Faruk, la messa al bando dei partiti politici l’anno seguente e il ten-
tato omicidio di Nasser ad opera di un membro dei Fratelli Musulmani.
Asia Francesca
Rossi
EGITTO
MODERNO