Table of Contents Table of Contents
Previous Page  72 / 76 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 72 / 76 Next Page
Page Background

72

l’Egitto, considerato da molti studiosi come il faraone

fondatore dell’Egitto.

“Esistono raffigurazioni di sovrani locali a partire dalla

primametà del IVmillennio a.C., ma quella di Hamdu-

lab sembra essere la prima rappresentazione databile

di un re con una delle corone simbolo dei regnanti

dell’intero Egitto, impegnato in un rituale regale”, ha

detto John darnell, professore di Egittologia all’Uni-

versità di Yale.

Scoperte nel 1890 dall’archeologo Archibald Sayce, le

incisioni passarono inosservate per oltre un secolo.

Nel 1960 l’archeologo egiziano Labib Habachi foto-

grafò i disegni di Sayce con le immagini di queste

rocce, ma non li pubblicòmai. Quando una delle imma-

gini di Habachi riemerse nel 2008, la Gatto indagò il

sito, scoprendo un’intera galleria d’arte rupestre. “La

copia fatta amano ed imperfetta di Sayce non riguar-

dava una singola scena di arte rupestre, ma era piut-

tosto uno stralciodi una serie di scene poste a breve

distanza l’una dall’altra”, hanno scritto nel numero di

dicembre di Antiquity la Gatto, Darnell e l’archeologo

belga Stan Hendrickx.

I ricercatori hanno studiato un totale di sette incisioni,

con scene di caccia, di guerra ed una festa navale.

Nella scena più grande, larga più di tre metri, vi sono

cinque barche, una delle quali porta un anonimo so-

vrano in possesso di lungo scettro e con la Corona

Bianca, copricapo di forma conica che simboleggiava

il dominio sull’EgittoMeridionale. Il re è seguito dal un

flabelliere e preceduto da un cane e due alfieri. Sotto

il re appare uno stendardo con un falco, mentre tre

delle barche hanno stendardi con corna di toro. “Sia il

falco che il toro sono simboli regali, e sottolineano che

si tratta di imbarcazioni reali”, hanno scritto i ricerca-

tori. Nella parte inferiore della scena un’altra barca di-

spone di una cabina decorata a volta, che, secondo i

ricercatori, rappresenta un santuario. L’imbarcazione

diventa quindi una “barca divina” e l’immagine si pone

in un contesto religioso. Inoltre, un segno geroglifico a

forma di quattro etichetta l’immagine come un “se-

guito navale”: secondo la Gatto, questo è probabil-

mente da correlarsi ad un evento regale e rituale

conosciuto come “seguito di Horo” – viaggio che il fa-

raone e la sua corte compivano ogni due anni per rac-

cogliere le imposte, ribadendo l’autorità regale su

tutto il paese. “Queste incisioni – hanno concluso i ri-

cercatori – possono quindi essere la prima testimo-

nianza a noi pervenuta, della riscossione delle imposte

in Egitto e del controllo economico da parte del so-

vrano sull’Egitto e probabilmente anche sulla Nubia”.

Fonte:

http://news.discovery.com

12/01/2013

6)

RISOLTO UN “GIALLO” DELL’ANTICO EGITTO:

RAMESSE III FU ASSASSINATO DALLA CONCU-

BINA

Un’équipe di scienziati studiando con tecniche mo-

derne alcune mummie ha scoperto che il faraone fu

ucciso da Tij, una delle mogli, per mettere sul trono

il figlio Pentawer, che poi venne costretto al suicidio.

Il papiro, che descrive uno dei crimini più atroci ac-

caduti nell’Antico Egitto, è conservato nel Museo

Egizio di Torino: a metà del XII secolo a.C. nel gine-

ceo del Faraone, la concubina Tij pianificava l’ucci-

sione del suo coniuge, il sovrano divino Ramses III.

L’obiettivo era mettere sul trono suo figlio Penta-

wer. Qualcosa andò però storto: la congiura fu sco-

perta e tutte le persone coinvolte vennero condotte

in tribunale e punite. Oggi uno studio rivela se la

morte di Ramses III sia da ricondurre alla congiura.

Il team di ricerca, guidato dall’egittologo Zahi Ha-

wass, da Carsten Pusch, esperto di genetica del-

l’Università di Tubinga e da Albert Zink,

paleopatologo dell’Accademia Europea di Bolzano

(EURAC), ha sottoposto la mummia del faraone a

TAC, ad analisi genetico-molecolari e a indagini ra-

diologiche. Le immagini della tomografia compute-

rizzata, esaminate a Bolzano e al Cairo, hanno

rivelato che al faraone fu tagliata la gola quando

era ancora in vita. «Solo grazie alla TAC si è potuta

vedere la ferita alla gola, nascosta da una benda sul

collo», riferisce Zahi Hawass, che, al momento degli

studi, era Segretario generale del Consiglio su-

premo delle antichità egizie e ha quindi ottenuto

l’accesso alla mummia in numerose occasioni. «Era-

vamo già a conoscenza del fatto che Ramses morì

nel 1156 a.C., all’età di circa 65 anni. Rimanevano da

indentificare le cause della morte» continua Ha-

wass. Analizzando le immagini della TAC, i ricerca-

tori hanno inoltre scoperto un amuleto inserito

nella ferita. Si tratta del cosiddetto occhio di Horus,

un simbolo molto diffuso nell’Antico Egitto, usato

per la protezione dagli incidenti e la rigenerazione

del corpo. «Il taglio alla gola e l’amuleto provano

chiaramente che il faraone è stato assassinato -

spiega Albert Zink -. L’amuleto fu collocato nella fe-

rita dopo la morte per favorire una guarigione to-

l e n e w s