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esclusiva prerogativa di Pa demi: dai documenti infatti siamo a conoscenza di un “Capo dei Medjai di Koptos”
e li troviamo menzionati anche ad AKhetaton ai tempi del faraone “eretico”Akhenaton. Se dapprima questo
corpo speciale era composto da persone non ancora egittizzate, con la diciannovesima dinastia i capi, e buo-
na parte dei semplici poliziotti, recano nomi egiziani assumendo d’ora in poi la denominazione di “Medjai di
Tebe Ovest”, agli ordini del “Sovrintendente e capo dei Medjai della Tomba”
. Nei
vari documenti a nostra disposizione si trovano ancora, nonostante il processo di egittizzazione sia giunto
quasi al termine, attestazioni di nomi di derivazione non egizia anche in dinastie successive alla diciottesi-
ma. E’ il caso però solo dei Medjai, non dei capi. Si tratta di: Psaro
, Psuro
, Kanero
, Karoya
, Kasara
, Kasa
e Geresh
.
I Medjai erano posizionati sulla collina tebana in zone situate in alto, per un miglior controllo dell’intera area. Il
contingente maggiore occupava una “caserma fortificata” alle dipendenze sia del Ramesseum che di Medinet
Habu. Le fonti citano questa fortezza, senza però specificarne esattamente la posizione. Le uscite principali
da controllare erano tre: una a nord verso Gournah, una a sud verso Erment ed una ad ovest verso la Valle
delle Regine e le montagne del deserto. E’ molto probabile che il principale comando di polizia fosse edificato
lungo il cammino verso sud, per via della posizione strategica: in effetti gli scavi degli anni ’30 del secolo scorso
hanno riportato alla luce delle rovine di una costruzione composta da
una sala colonnata e da un riparo più lungo che largo. Tale costruzione,
databile probabilmente alla dinastia XVIII, pare essere stata in funzione
sino all’epoca tolemaica. Ad avvallare l’ipotesi di un posto di polizia è pre-
sente, circa trenta metri più a sud, un piccolo pozzo artificiale ideale per
una sentinella con il compito probabile di interdire l’entrata e l’uscita dalla
valle. Quasi sicuramente esistevano anche altri distaccamenti di polizia,
ma al momento non ne abbiamo evidenze archeologiche.
Poche sono le fonti che ci ragguagliano circa il numero del personale
impiegato con funzioni di sorveglianza. Durante la dinastia XIX, sotto il
regno di Ramesse II, i pericoli che incombevano sulla necropoli reale era-
no probabilmente minimi; di conseguenza il numero degli effettivi risulta
essere molto esiguo: si presume che ci fossero due capi e sei uomini.
Questa situazione di tranquillità cessò però con la successiva dinastia
tanto che nel corso del 1° anno di regno di Ramesse IV i Medjai erano
diventati sessanta
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a fronte di una squadra di operai, come visto nello
scorso numero, di ben 120 unità. E’ presumibile che tutti i Medjai presen-
ti nell’area tebana fossero in questo periodo stati cooptati. Nel Papiro di
Torino 93
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, purtroppomutilo, si leggono i nomi di ben 24Medjai: sei sono
capi e diciotto semplici poliziotti. La parte superiore di questo papiro è
andata purtroppo perduta. Ogni capo Medjai disponeva di tre sottopo-
sti, ma in questo papiro uno dei capi è seguito da ben cinque nominativi:
la sua incompletezza purtroppo non ci permette di capire appieno le motivazioni di questa anomalia. Non
deve però stupire l’alto numero di Medjai: il papiro si data al diciassettesimo anno di regno di Ramesse IX, ai
tempi quindi dei furti effettuati in larga scala nella necropoli reale.
E’ quindi del tutto naturale che occorresse maggiormente l’opera della polizia, con compiti che variavano dal
controllo della zona sino all’investigazione. Inoltre, a partire dal regno di Ramesse IV, dal deserto occidentale
erano riprese le invasioni libiche, con il risultato di vedere minacciata la sicurezza cui ormai i tebani erano
abituati. Nel Papiro Torino, numero di catalogo 2044, leggiamo infatti: “Anno di Regno 1 (di Ramesse IV), pri-
mo mese d’inverno, giorno 3, nessuno al lavoro per paura del nemico. I due capi dei Medjai annunciarono: I
nemici sono giunti sino Per-naby
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distruggendo tutto ed uccidendo gli abitanti……”. Pochi giorni dopo uno dei
capi Medjai, Mentmose, si recò dai capitani della tomba suggerendo loro di ordinare l’interruzione del lavoro
fino a quando la situazione non si fosse tranquillizzata. Ovviamente il corpo di polizia era presente durante lo
svolgimento di uno degli scioperi che si tennero nel villaggio. In un documento
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datato all’anno di regno ven-
tinove di Ramesse III il capo dei Medjai Mentmose dice: “Guardate, vi dico il mio suggerimento. Raccogliete i
4 Papiro Torino, cat. 2044.
5 Giornale, 47, colonna VI.
6 Località sconosciuta, probabilmente a settentrione di Tebe.
7 RAD (Ramesside Administrative Documents) 54, 7-11.
foto 2 / Pianta della probabile stazione di polizia