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Mario Tosi

Sandro

Trucco

EGITTOLOGIA

Scrivere oggi di Mario Tosi mi riempie di tristezza, ma allo stesso

tempo mi onora ricordare i 10 lunghi anni in cui ho avuto il piace-

re di frequentarlo. Naturalmente prima di incontrarlo personal-

mente conoscevo i suoi libri e uno in particolare, scritto per FMR

sulla tomba di Thutmosi III, mi aveva colpito per la chiarezza del

testo unito a splendide immagini che non è più facile trovare così

ben impaginate. Ho conosciuto Mario casualmente a Mondovì;

io frequentavo settimanalmente la piscina e un giorno mi colpì

una locandina che pubblicizzava una sua conferenza proprio nel

monregalese. Alla fine del suo intervento illustrato da una serie

di diapositive, alcune sicuramente di Franco Lovera (altra persona

conosciuta grazie a Mario), mi fermo per farmi firmare un suo

libro. Parliamo di Luxor e della sua amata Deir El Medina e lui mi

propone di andarlo a trovare a Mondovì, dove nel frattempo si sera trasferito. Aspetto una decina di giorni per

chiamarlo, forse perché ero convinto che il suo invito fosse semplicemente un modo per troncare una chiac-

chierata e subito mi sento dire dall’altro capo del telefono: “

finalmente mi ha chiamato! Sono giorni che aspetto

la sua telefonata, appena può venga a casa mia che cosi ci conosciamo meglio e parliamo con calma!

” Stupito per

questo invito (Mario era famoso per la sua lingua

tagliente e per la durezza che aveva nel trattare il

prossimo) vado a trovarlo. Entrare nel suo studio è

stata per me un’emozione grandissima: centinaia

di testi anche in lingue diverse dall’italiano e l’ingle-

se, come il tedesco e in francese; diari di scavo e

fotografie in bianco e nero di magnifiche tombe, a

me sino ad allora sconosciute.

Da quel giorno per più di 10 anni ho frequenta-

to Mario, che è diventato il mio maestro ed il suo

umile Ushabty, come per scherzo talvolta mi autodefinivo. Per molti anni, infatti, l’ho accompagnato in vari

luoghi dell’Italia settentrionale dove lui svolgeva le sue conferenze. I viaggi con Mario erano per me una fonte

inesauribile di sapere; io iniziavo a chiedere e lui pian piano si apriva, mi raccontava e soprattutto mi spiegava.

Era il momento per lui importante della pubblicazione del suo “

Dizionario Enciclopedico delle divinità dell’Antico

Egitto

”, opera a cui teneva moltissimo; mi faceva vedere le bozze, i disegni delle divinità, (Mario era un disegna-

tore eccellente) e, soprattutto, avevo la possibilità di consultare i suoi famosi libretti marroni. I libretti marroni,

e chi lo conosceva bene lo sa, sono una vera e propria Bibbia! Scritti a matita, raccolgono tutti gli appunti che

lo studioso ha preso in Egitto durante più di 100 viaggi.

Ogni tempio, ogni luogo sono descritti minuziosamente in quei notes. Un giorno Mario, con grandissima gene-

rosità, me li ha prestati; sono stato tentato di fotocopiarli ma poi mi sono quasi vergognato di questo pensiero

e li ho solo letti e sfogliati con grande gioia e commozione. A Mario devo tutto, lo dicevo proprio ieri all’amico

Francesco Tiradritti, conosciuto proprio grazie a lui. E quanti altri incontri importanti gli devo! Mi ha introdotto

Mario Tosi nel suo studio

finalmente mi ha chiamato! Sono

giorni che aspetto la sua telefonata,

appena può venga a casa mia che così

ci conosciamo meglio e parliamo

con calma!