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IL VILLAGGIO OPERAIO

DI DEIR EL-MEDINA

Alessandro

Rolle

EGITTOLOGIA

UN RICORDO DI MARIO TOSI

Prima di proseguire nello studio

del villaggio è d’uopo un doveroso

ricordo e ringraziamento a chi, con

studi, scritti, scavi e ricerche, ha

contribuito ad accrescere notevol-

mente la nostra conoscenza di Deir

el-Medina. Purtroppo il 21 maggio

scorso è venuto a mancare il Mae-

stro Mario Tosi. In questo numero

del Magazine verrà ampiamente

tratteggiata la sua notevole figura,

quindi lascio la “penna” all’amico

Sandro. Per quel che mi riguarda

mi piace ricordarlo con una dedica

che mi scrisse in uno dei numerosi

libri che pubblicò, ringraziandolo,

oltre che per i suoi insegnamenti,

soprattutto per avermi trasmesso

la passione per Pa demi.

L’ORGANIZZAZIONE DEL LA-

VORO (SECONDA PARTE): I

MEDJAI DELLA TOMBA

Nel

precedente numero sono state

elencate le varie categorie nelle

quali erano suddivisi i lavoratori

del villaggio, terminando con un breve cenno circa la polizia. Per la sicurezza della necropoli, ma anche degli

operai stessi, esisteva un corpo di guardia specializzato con compiti di sorveglianza: i “Medjai della Tomba”

, comandati dai “Capi dei Medjai della Tomba”

1

. Il loro nome de-

riva dalla regione nubiana Medja. Nel corso dell’Antico e Medio Regno in questa regione vivevano gruppi di

nomadi nubiani che intrattenevano rapporti non proprio pacifici con la popolazione egizia tanto da suscitare,

in questo periodo, sentimenti per lo più di sfiducia nei loro confronti, come lo si può leggere chiaramente

in uno dei dispacci provenienti da Semna

2

, località sita a sud della seconda cateratta, databile agli inizi del

regno di Amenemmes II. Durante la dinastia XIII, all’incirca nel 1750 a.C., i Medjai erano stanziati a meridione

di Semna. Tra la fine della dinastia XVII e l’inizio della XVIII furono arruolati come mercenari, agli ordini del

sovrano Kamose, nella guerra di liberazione combattuta contro gli Hyksos guadagnandosi in tal modo la

fiducia delle autorità egiziane. Non molto tempo dopo, sotto i regni di Thutmosi III ed Amenhotep II, iniziaro-

no a ricevere compiti di sorveglianza nel deserto Occidentale di Tebe. Uno dei primi “capi dei Medjai” di cui

siamo a conoscenza porta un nome non egizio: Didu

3

. L’impiego dei Mediaj come corpo di polizia non è però

1 Trovate anche attestazioni che iniziano con la parola

wr

:

(Papiro BritishMuseum 10054).

2 Situata circa 40 Km a sud della seconda cateratta. Fu sede di tre importanti fortezze di confine, chiamate Sekhem-Kha-kaura-Ra-maa-kheru: Potente è il giusto di voce Khakaura (Sesostri III).

3 URK. IV, 995, 15; 996,4.

foto 1 / La dedica di Mario Tosi