

se siamo in dodici persone e abbiamo a disposi-
zione dodici pizze, secondo l’attuale ordine mon-
diale, quattro persone potranno mangiarsi nove
pizze, mentre le altre otto persone se ne do-
vranno spartire tre.
Ma davvero un’Europa che nega gli elementari
diritti a una coppia gay o impedisce di costruire
un luogo di culto a una religione diversa da
quella cristiana, o che si organizza per respin-
gere in massa uomini disperati che fuggono
dalla miseria, conseguenza di un nostro compor-
tamento irresponsabile che imprime al mondo
una pesante impronta ecologica e sociale, sarà
un’Europa migliore? Più vera? Che si rifà alle
proprie radici cristiane?
Come ho già detto, ho solo domande. Ma forse vor-
remmo che tutti i gay fossero come Dolce&Gab-
bana o Elton John, che tutti gli immigrati avessero
la statura morale di Martin Luther King, l’anima
bella di Ghandi e l’esperienza di vita di Nelson
Mandela. Che fossero cioè economicamente auto-
sufficienti e moralmente autorefenziati.
Mentre i gay della porta accanto sono malati o
depravati sessualmente, e il mediorientale che
sta salendo sul nostro aereo, potrebbe avere una
bomba non rilevabile dal metal detector infilata
nel tacco di una scarpa o in una mutanda appo-
sitamente modificata!
Non è che forse, in quella virtuale lavagna nera
con la linea verticale, ci siamo iscritti un po’
troppo in fretta nello spazio riservato ai buoni?
Non è che forse, il nostro Libretto di Istruzioni
potrebbe non essere l’unica verità cosmica pra-
ticabile dall’intero genere umano?
Invidio Cavaradossi! Lui non aveva dubbi e can-
tava alla sua amata Tosca: “Ma nel ritrar costei il
mio solo pensiero, il mio sol pensier sei tu: Tosca,
sei tu!”
Cosa c’entra tutto questo con l’Egitto?
Probabilmente nulla. Ma sono convinto di una
cosa: finché continueremo a suddividerci in
buoni e cattivi utilizzando come riferimento uni-
camente il nostro Libretto di Istruzioni, sarà dif-
ficile far nascere un sostrato significante, in
grado di sostenere il peso di una pace globale
duratura. Anche nella nostra Ta-Mery.
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magazine@egittologia.netPaolo Bondielli
editoriale
è amabi le lo scriba che conos ce la sua prof essione (LEM 122, 5)