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Tale ipotesi era stata in seguito confutata dal-

l'articolo di Munier il quale sosteneva la pre-

senza del coro a sud “con l'iconostasi che si

sosteneva alla terza e quarta colonna di cia-

scuna campata partendo da sud. Queste quat-

tro colonne sono del resto decorate al di sotto

dei capitelli, con un fregio ad intreccio pre-

sente solo li”

6

.

Questa osservazione, seppure essenziale, è

tuttavia incompleta: Coquin segnala infatti che

le scanalature notate dal Munier sulle colonne

20, 21 e 10, 11 si fermano a circa 1,70 metri dal

suolo

(figg. 9, 10)

: si potrebbe dunque sup-

porre che all'epoca in cui la sala fu trasformata

in luogo di culto cristiano, il livello della sala si

trovasse sopraelevato di circa 1,70 metri dal li-

vello attuale

7

. Tuttavia, un'analisi ulteriore ha

rivelato la presenza di un'iscrizione copta a

0,40 metri dal suolo, sul lato nord della co-

lonna 11. Le scanalature dunque, sostiene l'ar-

cheologo francese, non potevano servire per

sostenere un'iconostasi o un recinto (fig. 11).

Tale ipotesi è avvallata anche dall'analisi della

posizione in cui sono disposte le incisioni: esse

sono infatti disposte in modo tale che le divi-

sioni così create avrebbero delimitato uno spa-

zio rettangolare interamente chiuso, cosa che

sarebbe stata incompatibile con la concezione

di iconostasi come recinto per separare la

parte riservata ai fedeli da quella accessibile

solo al clero.

analizzando inoltre la disposizione del fregio ad

intreccio rilevato dal Munier sulla parte supe-

riore delle quattro colonne considerate, si nota

come esso sia stato dipinto solo sulla sezione

che si trova esattamente all'interno del rettan-

golo formato. Pertanto si ritiene sia da esclu-

dere che il recinto del santuario fosse collocato

in questa posizione, probabilmente le scanala-

ture considerate sostenevano solamente il ci-

borio: la cupola di legno decorato e dipinto che

nel rito copto deve sormontare l'altare.

Probabilmente il reconto del santuario era

posto invece tra le colonne 8 e 18, sulle quali

sono ancora chiaramente visibili scanalature si-

mili che, a differenza di quelle precedente-

mente analizzate, vengono prolungate fino alla

base della colonna.

Un altro tipo di scanalatura, a sezione rettan-

golare e maggiore sviluppo orizzontale, deve

inoltre essere segnalata sulla parte inferiore

dei capitelli di quelle stesse colonne: probabil-

mente veniva usata come sostegno per l'archi-

trave superiore del santuario.

Delle scanalature che dai capitelli scendono

fino ad una altezza di circa 1,60 metri dal suolo,

ad ogni modo, si possono osservare effettiva-

mente anche sulle colonne 4 e 14 all'estremità

nord-ovest della Sala e sembrano rivelare l'esi-

stenza di una divisione che chiudeva la navata

centrale e si prolungava fino ai pilastri corrispon-

denti, in cui si sono ricavate scanalature desti-

nate a ricevere architravi di legno anche

C U L T U R A

15

Fig. 9

- Karnak. Particolare delle scanalature intagliate sulle co-

lonne 10 e 11.

Fig. 10

- Karnak. Particolare delle scanalature intagliate sulle

colonne 20 e 21.

6 Coquin, art.cit. p.170.

7 Coquin, art.cit. p.170.