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Nome del titolare: Sihathor

%A-Hwt-Hr,

'Il figlio di Hathor'.

Provenienza: Collezione Drovetti.

Datazione: fine XII dinastia.

La stele, di piccole dimensioni, ha la forma della falsa porta rettangolare ed è sormontata

dalla struttura a gola egizia che presenta tracce di pittura; è di buona conservazione e mi-

sura cm 39 in altezza e cm 23 in larghezza. Si presenta divisa in due parti: quella superiore

comporta tre righe di geroglifici, in quella inferiore c'è il titolare seduto davanti ad una ta-

vola di offerte. Egli è collocato su un seggio dal corto schienale e dalle gambe leonine; ha

un corto gonnellino pieghettato ed ha il braccio destro appoggiato al ginocchio, reggendo

in mano un panno rituale, e quello sinistro ripiegato a raggiungere con la mano il petto. Le

offerte sono poste come sollevate al di sopra della tavola e sono collocate su una specie di

asse. Esse consistono in un fascio di vegetali, un'oca spennata, una testa di bovino, focacce,

ecc.... La tavola presenta le foglie di palma ribaltate1 al di sopra del piano d'appoggio; sotto

ad essa si trovano due grossi vasi, destinati a ricevere oli o bevande.

Iscrizione

(tre righe)

1.

¡tp-di-nsw PtH-%kr-Wsir nb anx di.f prt-xrw t Hnot kA Apd

Offerta che il re dà a Ptah-Sokar-Osiride2 , signore di vita, (affinché) egli dia l'offerta di

pane e birra, buoi e uccelli

2.

Ss mnxt snTr mrHt n kA n anx n

alabastri e vestiti, incenso e olio al ka dell'uomo

3.

xA tp3 %A-Hwt-Hr ir.n nbt pr Rn-snb mAa(t)-xrw

devoto al capo Sihathor, che la signora della casa Renseneb, giusta di voce, ha generato.

Note

1. Nella raffigurazione della tavola come qui rappresentata altri interpretano come pani stilizzati.

2. Ptah-Sokar-Osirid: sincretismo di tre dèi in una sola divinità; che si tratti di un solo dio lo

dimostra la presenza del pronome suffisso singolare .f.

a n g o l o d i f i l o l o g i a

Stele

at. n. 1536

di Sihathor