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IN LIBRERIA

“Bakchias. Dall’Archeologia alla Storia”

Il 20 gennaio è stato presentato presso il Dipartimento di Storia, Cultura e Civiltà dell’Università di Bologna il

volume “Bakchias. Dall’Archeologia alla Storia”, a cura di Enrico Giorgi e Paola Buzi. All’evento sono intervenuti

Giuseppe Sassatelli (direttore del Dipartimento

di Storia Culture Civiltà), Patrizia Piacentini (Uni-

versità di Milano), Sandro De Maria (Università

di Bologna), Enzo Lippolis (“Sapienza” Universi-

tà di Roma), Alberto Camplani (“Sapienza”

Università di Roma), insieme con i curatori,

Sergio Pernigotti, storico direttore della Missi-

one di scavo, e gli autori del volume.

I due curatori sono attualmente anche i due

condirettori della missione archeologica a

Bakchias. Enrico Giorgi, Tecnico Laureato pres-

so il Dipartimento di Storia, Cultura e Civiltà

dell’Università di Bologna, responsabile del

Laboratorio di Topografia e direttore di diverse

missioni, lavora da numerosi anni al progetto

e, pur non essendo egittologo di formazione,

ha saputo portarvi la sua solida esperienza

metodologica, che ha applicato con rigore al

contesto egiziano, nonché l’utilizzo di nuove

tecnologie. Paola Buzi è Ricercatore di Egittolo-

gia e di Civiltà Copta presso la “Sapienza” Uni-

versità di Roma, collabora a diversi progetti

europei ed è da sempre legata alla ricerca sul

campo. Durante la giornata di presentazione

del volume, sono state raccolte alcune rifles-

sioni dei due principali artefici del libro.

Il volume rappresenta - come tiene a rilevare

Paola Buzi - un importante traguardo per ricer-

che effettuate sul sito di Bakchias, soprattutto

quelle compiute negli ultimi anni. L’antico abi-

tato, oggi denominato Kom Umm el-Athl, è

posto sul margine nord-orientale della regione del Fayyum a circa 90 km a sud del Cairo e, come testimoniano

anche le fonti antiche, si caratterizza in particolar modo per la sua facies tolemaico-romana. L’evoluzione sto‑

rica del villaggio, che era stato liquidato dai suoi primi visitatori come un piccolo abitato costituito da semplici

abitazioni in mattoni crudi, si è rivelato essere un importante insediamento, con edifici pubblici monumentali

e con una storia in continua evoluzione. Dalle ricerche, infatti, è stato possibile mettere in luce non solo come

Ilaria

Rossetti