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avendo avuto curatori italiani fino al 1952. Pur-

troppo, chiuso nel 2005 per restauro, non è mai

stato riaperto a causa dei lavori di ripristino pratica-

mente fermi per otto anni. Ora, però, grazie all’uni-

versità laziale che fornirà supporto scientifico e

tecnologico, la struttura verrà finalmente moder-

nizzata sia dal punto di vista architettonico che mu-

seografico. Inoltre, il progetto di cooperazione

prevede anche aiuti per la valorizzazione dei parchi

archeologici di Medinet Madi e Saqqara.

Fonte:

www.associazionevolo.it

4/05/2013

7)

UNADONNANELLAVALLE DEI RE

Un team dell'Università di Basilea ha ritrovato nella

necropoli dei faraoni, sulla riva occidentale del Nilo,

un sarcofago intatto in legno di sicomoro, decorato

da geroglifici. di colore giallo. Il sarcofago, intatto,

era nascosto da oltre 3000 anni ad otto metri di

profondità, dietro una porta sigillata da enormi pie-

tre. Poi è arrivato il team dell'archeologa svizzera

Susanne Bickel e l'iscrizione è stata decifrata:

"Siamo rimasti senza parole. La tomba apparteneva

a Nehemes Bastet, una donna di classe agiata che

aveva la qualifica di Cantante di Amon, vissuta in-

torno alla metà del IX sec. a.C., al tempo della XXII

dinastia. Uno status assolutamente rispettabile

dato che, assieme ad altre eleganti e ricche signore

dell’epoca, le era stato concesso l’onore di intonare

canti durante le celebrazioni di una delle principali

divinità egizie”, ha raccontato la studiosa in un'in-

tervista rilasciata alla rivista Archeologia Viva e ri-

presa dall'Adnkronos.

La Valle dei Re, sulla riva occidentale del Nilo, dove

si trova la necropoli nella quale, durante il Nuovo

Regno (1550-1075 a. C.), trovarono posto i sepolcri

di faraoni e delle loro corti, torna così a sorprendere

il mondo dell'archeologia. Questa scoperta, inoltre,

secondo i ricercatori dell’Università svizzera di Ba-

silea è una delle più importanti avvenute in Egitto

negli ultimi decenni.

Fonte:

www.lastampa.it

16/04/2013

8)

UNA DEA E UNA CITTÀ: TEMPO DI SCOPERTE

PER L'ANTICO EGITTO

Negli ultimi giorni l' Egitto è stato teatro di due impor-

tanti scoperte archeologiche quasi contempora-

nee: mentre a Luxor tornavano alla luce 14 scul-

ture dedicate alla dea Sekhmet, sul delta

occidentale del Nilo riaffioravano i resti di una città

millenaria, Metelis.

Il gruppo di 14 grandi statue raffiguranti Sekhmet,

antichissima divinità solare zoomorfa il cui nome,

tradotto, significa letteralmente "colei che è po-

tente" sono state rinvenute a Luxor, l'antica Tebe

da una squadra di archeologi tedeschi. Non a caso,

questa dea egizia, alla quale si attribuivano doti di

guerriera e guaritrice, era rappresentata con il

volto da leonessa. La scoperta riveste un'impor-

tanza speciale per gli storici in quanto conferme-

rebbe la leggenda di un gruppo di sculture

realizzate per Amenofi III, faraone della diciotte-

sima dinastia, che, ammalatosi gravemente spe-

rava, con questi omaggi alla divinità, di ottenere la

guarigione. Il ritrovamento è avvenuto proprio tra

i resti del suo grandioso tempio funerario, crollato

intorno al 1200 a.C. a causa di un terremoto.

L'altra scoperta è di un gruppo di archeologi del-

l’Università romana ‘La Sapienza’, impegnato in

scavi nella zona del Delta occidentale del Nilo, che

ha identificato nel sito di Kom el-Ghoraf la leggen-

daria antica città di Metelis, uno dei principali cen-

tri urbani del basso Egitto dall’età tolemaica

(305-30 a.C.) fino alla conquista araba (641 d.C.).

Uno studio pubblicato dalla rivista ‘Archeologia

Viva’ riferisce che il sito è formato da una collina

alta circa venti metri frutto di una stratificazione

millenaria di insediamenti, il più recente dei quali

databile all’epoca bizantina. Non a caso sul luogo

è stato rinvenuto un tesoretto costituito da mo-

nete di quest'epoca, tra le quali due in oro, coniate

a Costantinopoli nella prima metà del VII secolo.

Fonte:

www.lastampa.it

14/03/2013

9)

TROVATA LA PORTA DELL'INFERNO A

HIERAPOLIS

A Roma e nell’antica Grecia, le divinità erano parte

integrante della vita quotidiana, tanto che potevano

rapirti la figlia o l’amante, favorire l’esito di una

guerra o curare le malattie. Alcuni miti narrano di

eroi leggendari che visitarono il regno degli inferi,

governato da Ade, o Plutone per i Romani. Ma dove

l e n e w s