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1)
SCOPERTA IN EGITTO UNA DELLE MERI-
DIANE PIÙ ANTICHE
Un gruppo di archeologi dell'Università di Basilea ha
recentemente scoperto nella Valle dei Re una delle
meridiane più antiche d'Egitto, e quindi del mondo. Il
reperto, un pezzo piatto di calcare, è venuto alla luce
mentre gli studiosi stavano lavorando alla pulitura del-
l'ingresso di una tomba, situata vicino a un gruppo di
capanne di pietra in cui vivevano gli operai preposti
alla costruzione delle tombe stesse. Le capanne risal-
gono al XIII secolo a.C., i ricercatori ritengono pertanto
che anche la meridiana sia da datare allo stesso pe-
riodo; probabilmente veniva utilizzata dai lavoratori
per determinare il tempo mancante al termine della
giornata lavorativa.
Il reperto non è particolarmente decorato: la superfi-
cie piatta in calcare è marcata con un semicerchio
nero suddiviso in 12 segmenti che segnano quelle che
noi per comodità chiamiamo “ore” anche se al tempo
non avevano la durata fissa che hanno le ore ai nostri
giorni. Ogni sezione ha un'ampiezza di circa 15 gradi,
ma le linee che le delimitano sono tracciate abba-
stanza grossolanamente. Le linee si incontrano in un
foro in cui presumibilmente veniva inserita una bac-
chetta di legno o di metallo che doveva proiettare
l'ombra sulla pietra. Al centro di ogni segmento, in alto,
vennero aggiunti dei puntini per segnare la mezz'ora.
Le 12 sezioni dividono il periodo giornaliero di luce dal-
l'alba al tramonto. Ovviamente questo periodo è più
corto in inverno, quindi le ore invernali erano più brevi
di quelle estive; in Europa continuarono a essere uti-
lizzate ore di durata variabile fino a quando, nel Rina-
scimento, vennero inventati orologi più precisi.
Per quanto sembri che fosse un oggetto destinato più
alle fasce sociali basse che all'aristocrazia, è comun-
que possibile che la meridiana provenga da una
tomba reale. La divisione del percorso del sole in ore
aveva un ruolo cruciale nelle cosiddette guide agli in-
feri che venivano disegnate sulle pareti delle tombe
reali. Queste guide sono testi illustrati che descrivono
cronologicamente la progressione notturna del dio-
sole attraverso il mondo sotterraneo. La meridiana
quindi poteva servire per visualizzare meglio questo
fenomeno.
I primi orologi egiziani basati sullo sfruttamento del-
l'ombra risalgono a circa il 1500 a.C. La meridiana più
antica conosciuta è datata al regno di Thutmosis III
(1479 - 1425 a.C.) e si trova nel Museo Egizio di Berlino;
si tratta di una pietra a forma di L, incisa con il nome
del faraone. Sul lato corto della L si trova un foro in
cui si poteva appendere un filo a piombo per creare
l'ombra, mentre sul lato lungo ci sono cinque cerchi
per indicare il momento del giorno. Per quanto ne sap-
piamo, questo sarebbe il più antico orologio portatile
conosciuto. Alla fine dell'800 gli egittologi ritenevano
che gli obelischi egiziani venissero usati come meri-
diane, ma gli studiosi odierni tendono a contrastare
questa teoria: sulle numerose incisioni presenti ai lati
di questi monumenti non c'è nulla che rimandi ad un
loro uso nella misurazione del tempo. L'idea che fos-
sero enormi orologi è probabilmente derivata dal fatto
che essi vennero effettivamente usati comemeridiane
secoli più tardi, quando furono saccheggiati e portati
in Europa dalle truppe romane e napoleoniche.
Fonte:
www.archeostoria.it24/03/2013
2)
RITROVATO IN SUDAN UN TEMPIO DI
EPOCA MEROITICA
RichardLobban, professoreemeritoal Rhode IslandCol-
lege, ha ritrovato l'impianto di un grande tempio in cui
sonostate ritrovateantiche iscrizioni geroglifiche. Ima-
teriali ritrovati datano tra l'epocameroiticaed i primi se-
coli dell'era cristiana (IV a.C. - IV d.C.).
L'equipe guidata da Lobban, con la collaborazione di
EleonoraKormysheva, archeologadell'Oriental Institute
diMosca, edi EugenioFantusati dell'Universitàdi Roma,
è attiva ormai da quattro anni presso il villaggio di Abu
Erteila, nel territorio inospitale del deserto orientale del
news
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a cura di Laura Cigana