Table of Contents Table of Contents
Previous Page  20 / 76 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 20 / 76 Next Page
Page Background

20

ed il sacello per il culto imperiale viene edifi-

cato nel campo che ospitava la legio III e Dio-

cletiana, nato in occasione della calata in

Egitto dell'imperatore.

Insediamenti cristiani appaiono connessi a

strutture templari faraoniche anche in Alto

Egitto: fondazioni attribuibili ad una chiesa di

modeste dimensioni (circa 17 metri di lun-

ghezza per 11 di larghezza) sono emerse a se-

guito di indagini archeologiche di fronte al

tempio tolemaico di Esna dedicato a Khnum, la

divinità egizia a testa di ariete. La struttura do-

veva essere a pianta basilicale con tre navate

separate da due file di cinque colonne.

Anche molti dei templi rupestri nubiani ven-

nero rimodellati come chiese: a Gebel Adda, lo-

calità sulla riva sud-est di Abu simbel, i

bassorilievi incisi nelle due camere del tempio

dedicato ad Amon-Ra ed a Thot e datato al

regno di Horemeb (XIX dinastia), vennero co-

perti con disegni murali raffiguranti Epimaco

e i Santi Cavalieri (visibili sulla parete destra)

mentre Cristo con un apostolo sono visibili

sulla parete sinistra.

Tracce di interventi compiuti dalle comunità

copte sono presenti anche all'interno del pic-

colo tempio edificato sotto Ramesse II a Wadi

el-Sebu'a il quale, indagato dalla missione ar-

cheologica tedesca, fu adattato a luogo di

culto cristiano mediante la costruzione nella

sala ipostila più interna di due arcate gemelle

separate da un muro assiale di partizione. Tale

progetto era funzionale alla spartizione dei fe-

deli, uomini e donne, che accedevano al san-

tuario. Un'abside con un bema fronteggiato da

un coro fu collocato fra i massicci pilastri ad

est mentre, allo stesso modo, si ottenne un an-

golo per il battistero ed un ambone venne ad-

dossato ad un pilastro. Tutte le pareti furono

intonacate e dipinte: sulla cupola dell'abside,

venne ripresa la tipologia iconografica cano-

nica tramite la raffigurazione di Cristo e dei

dodici apostoli mentre sulla parete ovest, al-

l'esterno della sacrestia, venne rappresentata

la scena della Natività. Santo Stefano e San

Pietro compaiono sugli stipiti della porta tra il

muro ed il santuario egizio: la data riportata

su uno dei dipinti, 795 d.C., indica che la chiesa

era ancora in uso alla fine dell'VIII secolo.

Spesso i dipinti cristiani appaiono semplice-

mente giustapposti alle rappresentazioni ed

iscrizioni geroglifiche del periodo ramesside

creando così situazioni di grande efficacia vi-

siva, come nel caso dell'immagine di San Pie-

tro. Rappresentato con la chiave, nimbo ed

accompagnato dall'iscrizione greca con il suo

nome, l'apostolo è inquadrato da una scena in

cui il faraone è rappresentato nell'atto di of-

frire fiori al dio Amon

(fig. 17)

.

Sempre a valle di Abu simbel sorge all'in-

terno della cittadella di Kasr Ibrim, una strut-

tura fortificata posta a sperone sulla sponda

orientale del fiume,una moschea sorta sulle

fondazioni di un'antica cattedrale del VII se-

colo. Rilievi archeologici hanno rinvenuto, fra

le rovine della cattedrale, dei blocchi di pietra

su cui erano incisi i cartigli del re Amenhotep

II e del sovrano nubiano Taharqa che governò

l'Egitto all'epoca della XXV dinastia, sigilli di

cui Jean François Champollion ci aveva la-

sciato i disegni in occasione del suo viaggio nel

1828.

Anche il sito di Faras, indagato dalla mis-

sione polacca, ha rivelato, oltre ad oggetti

della I dinastia, vestigia di una fortezza del

Medio Regno e rovine di un tempio del Nuovo

Regno, anche tracce di una cattedrale a cinque

navate edificata in mattoni alternati a pietre

incise risalenti al regno di Thutmosi III e di Ra-

messe II.

Un'analisi dei primi luoghi di culto cristiani

C U L T U R A

Fig. 17

- Wadi el-Sebu'a. Rappresentazione di San Pietro accompa-

gnata dall'iscrizione greca con il suo nome (François Champollion)