

dalla base: le prime due linee sono troppo
frammentarie per tentare una decifrazione ma
l'ultima parte probabilmente allude ad una da-
tazione sulla base dell'anno dei martiri di Dio-
cleziano.
Alcune scanalature simili a quelle conser-
vate nelle sala ipostila di Thutmosi III sono os-
servabili anche all'interno del chiosco di
Amenothep II: probabilmente il processo di cri-
stianizzazione ha interessato anche questo
edificio e le incisioni testimoniano l'esistenza
di una separazione analoga a quella dell'
Akh-
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collocata tra il vestibolo e la navata cen-
trale dell'edificio sacro.
Inoltre, formule tipicamente cristiane sono
osservabili anche all'interno del tempio di
Khonsu, incise sulla faccia esterna della parete
sud-est, e nel tempio di Opet. Questa piccola co-
struzione venne probabilmente usata come
eremo o cappella in quanto al suo interno sono
ancora presenti tracce del processo di cristianiz-
zazione: una croce con braccia laterali e ramo
superiore patenti all'estremità è visibile sul
fondo della scala posta a sinistra dell'ingresso
primitivo
(fig. 12
); un nome copto (
Ménas
), pro-
babilmente inciso da un fedele si trova sulla pa-
rete di sinistra all'interno della sala ipostila ed
una nicchia orientata a nord-est e decorata con
ornamenti sul bordo è tuttora visibile sulla pa-
rete sud-ovest della terrazza
(fig. 13)
.
Nella zona tebana ulteriori interventi cri-
stiani sono visibili anche all'interno del tempio
funerario di Hatshepsut a
Deir el-Bahari
: l'edi-
ficio, ampliato e rinnovato durante l'età Tole-
maica, includeva i culti di due grandi architetti:
Amenothep, figlio di Hapu e sovrintendente ai
lavori per Amenothep III, e Imothep, architetto
della piramide a gradoni di Geser e divinizzato
già in bassa epoca come divinità associata al-
l'arte della scrittura e dell'ambito medico. Nel
VII secolo l'area templare diviene il sito di un
monastero copto: il “Monastero del Nord”, da
cui deriva il nome arabo del sito (Deir el-Ba-
hari).
Il tempio funerario della donna faraone,
dunque, dopo le continue distruzioni e mutila-
zioni subite durante il regno del figlio Tuthmosi
III e nel priodo amarniano, venne nuovamente
sfregiato dalla comunità cristiana che risie-
deva nel monastero: i primi copti cancellarono
le vecchie immagini pagane e le molte rappre-
sentazioni divine a tal punto che molto poco
delle antiche rappresentazioni artistiche è tut-
tora visibile.
Nella vicina Deir el-Medina, antica sede del
C U L T U R A
17
Fig. 12
- Karnak . Tempio di Opet. Croce incisa alla base della
scala a sinistra dell'entrata primitiva che conduce alla terrazza.
Fig. 13
- Karnak. Tempio di Opet. Nicchia con decorazioni
cristiane scavata nella parte sud-ovest della terrazza.