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il restauro delle collezioni del Museo Egizio che dal

2008 al 2010 ha coinvolto circa70esperti dell'Iscr e

oltre 120 tecnici egiziani. Un progetto, ha detto il

capo dell'Ufficio Territoriale per la Cooperazione allo

Sviluppo del ministero degli Esteri Damiano Franco-

vigh, nato nell'ambito del partneraniato Italia-Egitto,

che negli anni (e per il futuro) ha messo in campo un

investimento di 300milioni di euro. Il protocollo d'in-

tesa bilaterale è stato siglato nel 2007, seguito quindi

dalla convenzione t ra il m inistero d egli E steri e

quello dei Beni culturali.

Fonte:

www.ansa.it

12/02/2014

7)

SCOPERTO A LUXOR RARO ESMPLARE DI

SARCOFAGO ANTROPOMORFO LIGNEO

Un sarcofago dipinto,probabilmente appartenuto ad

un ufficiale governativo della XVII dinastia, è stato

recentemente portato alla luce nei pressi della ne-

cropoli di Dra Abu el-Naga, situata sulla sponda oc-

cidentale di Luxor. La scoperta, ad opera del team

anglo-spagnolo che opera nella zona occidentale di

Luxor, è avvenuta nel corso degli scavi presso l a

tomba di Djehuty, tesoriere della regina Hatshepsut.

Notevole la decorazione del manufatto, con detta-

gliate raffigurazione ad ala di uccello dipinte sul co-

perchio f rontale, motivo p er i l q uale gli è s tato

attribuito, dal Ministro per le Antichità Egiziane Mo-

hamed Ibrahim, il nome di "Sarcofago delle piume".

Il sarcofago (2 metri di lunghezza, 42 centimetri di

altezza), si presenta in buone condizioni, presen-

tando, inoltre, incisioni recanti il titolo del defunto

che gli archeologi non sono ancora stati in grado di

decifrare. Secondo Ibrahim, la mummia del defunto,

sovrintendente per conto del sovrano nel corso della

XVII dinastia, era racchiusa all'interno. Nella zona

sono state inoltre portate alla luce altre due sepol-

ture, entrambe vuote, probabilmente saccheggiate

in epoca antica. I lavori di scavo da parte del team

spagnolo sono iniziati presso la tomba di Djehuty 13

anni fa, dopo il ritrovamento in zona di numerosi

manufatti risalenti alle dinastie del Nuovo Regno.

Durante loscorso anno l'equipe di archeologi hapor-

tato alla luce un sarcofago appartenente ad un bam-

bino (XVII dinastia) numerosi recipienti in argilla e

figure di ushabti rivestite con bende di lino. La mis-

sione di scavo presso il sito, sostiene Gose Galan, a

capo del team spagnolo, rimane tuttora in piena at-

tività.

Fonte:

www.english.ahram.org

13/02/2014

8)

IL DROMEDARIO CHE SMENTISCE LA BIBBIA

Una nuova ricerca pubblicata da due archeologi del-

l'Università di Tel Aviv dimostra che nel Mediterraneo

orientale i camelidi non furonodomesticati primadelX

secolo a.C. - ovvero, vari secoli dopo rispettoa quanto

afferma la Bibbia.Esistono teorie contrastanti riguardo

la datazione dellaBibbia, ma questo studio indica che

fu scritta molto più tardi rispetto agli eventi che de-

scrive. La ricerca quindi confermerebbe studi prece-

denti che hannomesso in discussione l'affidabilità dei

testi sacri come documenti storici. La contraddizione

è emersa incidentalmente durante la ricerca - pubbli-

cata su Tel Aviv: Journal of the Institute ofArchaeology

of Tel Aviv University - che invece riguarda l'introdu-

zione dei dromedari nei siti israeliani di lavorazione del

rame della valledi Aravah.

L'Antico Testamento parla di "cammelli" in una cin-

quantina di occasioni, riferendosi più esattamente al

dromedario, il camelide a una sola gobba che ancora

oggi è strettamente collegatoall'iconografiadel Medio

Oriente. Le storie dei patriarchi Abramo, Giuseppe e

Giacobbe comprendono descrizioni dei dromedari do-

mesticati. Genesi 24:10 e 11, adesempio, recita: "Ilservo

presedieci cammelli del suo padrone e, portandoogni

sorta di cose preziose del suo padrone,si mise in viag-

gio e andònel Paese dei due fiumi, allacittàdiNacor. Fece

inginocchiare i cammellifuori della città, presso il pozzo

d'acqua, nell'ora della sera, quando le donneescono ad

attingere". Basandosi su passaggi biblici,informazioniar-

cheologiche emerse dagli scavi condottinellacittà sumera

di Ur (nell'odierno Iraq) e dalletavolettedi argillarinvenute

aMari (nell'attuale Siria), glistorici collocanoquesti eventi

tra il 2000 e il 1500 a.C.Ma gli archeologi istraeliani Erez

Ben-Yosefe LidarSapir-Hen, basandosi sulledatazioni al

radiocarbonio delle testimonianze archeologiche, collo-

cano lacomparsadeicamelidi domesticati nel Levante in

un periodo decisamente più tardo. "Analizzando le evi-

denzearcheologichedaisiti di produzionedel ramedella

valledi Aravah siamo stati in grado di stimarela data di

questo eventointerminididecennianziché di secoli", af-

ferma Ben-Yosef. La ricercaè riuscitaa"restringere l'arco

di tempodell'arrivo deldromedariodomesticoa30anni",

dice il paleoarcheologo Sapir-Hen, "edè compreso trail

930 e il 900 a.C."

Lavalledi Aravah si trovaal confinetraIsraele eGiordania,

e va dal MarMorto alGolfo di Aqaba nelMar Rosso. Que-

st'area è stata al centrodi un'importante produzione di

rame iniziata attorno al XIV secolo a.C. e finita nel IX se-

coloa.C.

Gli archeologi hannorinvenuto unanotevole quantità di

resti didromedariosolo negli strati che vannodagliultimi

trent'anni delX secolofino atuttoil IX secolod.C.

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