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liturgico era sostanzialmente univoco in tutte le iscrizioni, un

corpus

di esaltazioni, lamentazioni,

promesse di offerte alle divinità, la cui tematica era, come detto, sostanzialmente uguale. Ma se

questo è vero per il valore semantico unico intrinseco in ciascuna iscrizione, salvo alcune

sporadiche difformità di contenuto sintattico-grammaticale, ad un esame accurato della iconografia

di ciascun testo ci si accorge che ogni iscrizione ha una sua peculiarità dovuta al diverso e sovente

utilizzo dei segni per indicare un identico concetto. Ritrarre i sacri segni tutti identici avrebbe

significato pur sempre “uniformità” di concetto e di estetica della scrittura, in pratica la

perdita

della personalità

da parte del sovrano defunto. Partendo da queste considerazioni gli scribi,

esecutori o meglio mandatari di Thoth, escogitarono il sistema di arrivare “ad un identico

risultato” percorrendo strade di tanto in tanto diverse dal punto di visto iconografico. I geroglifici,

giova rammentarlo, erano parole divine e come tali lo erano anche sotto l’aspetto meramente

figurativo. Lo scopo era dare una immagine del tutto particolare a ciascuna iscrizione funeraria, il

che avrebbe portato come conseguenza il far acquisire a ciascuna tomba una specifica e ben

individuata

personalità

, direi il suggello di

unicità

. Partendo proprio da queste considerazioni il

presente lavoro è rivolto

esclusivamente

alla traduzione delle iscrizioni contenute nella tomba della

regina Neit, al fine di porre in evidenza sia le particolari caratteristiche delle stesse ed al pari

consentire al lettore di operare un raffronto con altre iscrizioni dell’area di Saqqara. Le iscrizioni

funerarie della tomba della Regina Neith risultano suddivise in 849 colonne che il Jéquier ha

riportato nella sua opera suddivise in XXVI

planches

dalla VII alla XXXII oltre alla titolatura della

regina riportata in linee orizzontali. Prima di por termine a queste note introduttive desidero

esprimere un particolare ringraziamento per il lavoro da me svolto al Prof. Alessandro Roccati che

mi ha dato utili suggerimenti atti al ritrovamento delle fonti delle iscrizioni nonché alcune notizie

relative ai criteri che hanno ispirato

gli scribi al fine di conferire

personalità

a ciascuna tomba,

nonché al prof. James Allen che mi ha fornito una “guida” atta ad identificare i vari

spells

con le

linee riportate dal Jéquier nella sua opera.

!

Avvertenze

Per la traslitterazione ho usato i segni della Scuola di Berlino dell’Erman in particolare sottolineo la

in luogo della

j

, il

in luogo della

q

. Una peculiarità del tutto particolare che si rileva in questa

tomba consiste nel fatto che la sovrana è appellata quasi sempre al

maschile.

Le iscrizioni risultano

spesso ricche di errori grafici dovuti sia al

lapsus calami

degli scribi e sia alle condizioni di

conservazione delle medesime. Il Sethe in uno dei suoi ultimi lavori suggerì alcune modifiche dei

segni riportandone le relative correzioni in un apposito elenco che Jéquier accluse alle pagg. da 25 a

28 della sua opera. Nel presente lavoro mi sono attenuto comunque scrupolosamente alle linee

evidenziate da Jéquier, segnalando comunque se del caso i

lapsus

man mano

rilevati. Le iscrizioni

geroglifiche risultano essere sia destrorse che sinistrorse, ad eccezione della titolatura della regina e

di qualche altra iscrizione e sono state fedelmente riportate - come accennato in premessa -da

Jéquier in linee verticali. Per la numerazione degli

spells

mi sono attenuto a quella codificata da

Allen nella sua opera. Si tratta di 281

spells

compresa la titolatura iniziale. Nel presente lavoro ho