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LA PIRAMIDE

DI CAIO CESTIO A ROMA

UNA PIRAMIDE A ROMA

La Piramide di Caio Cestio a Roma,

al centro del piazzale di Porta San

Paolo, è divenuta (purtroppo per i

più) un semplice spartitraffico nel

caos incessante del transito cittadi-

no (foto 1). La Piramide si trova tra

il Cimitero Acattolico e Porta San

Paolo (sede del museo) (foto 2) ed

è uno dei monumenti più caratteri-

stici di Roma. Tuttavia, sebbene ri-

cordi le piramidi egizie, è un monu-

mento costruito completamente

seguendo le tecniche costruttive

romane. Cioè i materiali, le dimen-

sioni e la struttura sono tipiche

dell’edilizia romana e al centro del

monumento si trova un’unica ca-

mera sepolcrale.

La Piramide di Caio Cestio è l’unica

costruzione avente questa forma

sopravvissuta fino ad oggi, perché

infatti non fu la sola opera pirami-

dale realizzata a Roma nell’antichi-

tà. Dopo le vicende di Cesare, Mar-

co Antonio e Cleopatra e, soprat-

tutto, dopo l’annessione dell’Egitto

all’impero romano nel 31 a.C., quel

mondo orientale sviluppò l’esplo-

sione di una vera e propria moda

che era imitata e ammirata perché

affascinava. Fu così che a Roma

divennero “di tendenza” molte

espressioni caratteristiche egizie,

sia nello stile di vita, nella religione

e nell’arte, e la forma piramidale fu

tra i primi elementi esotici ad arri-

vare, tanto che qui a Roma ne fu-

rono realizzate almeno quattro di

piramidi. Però, ciò che permise alla

Piramide di Caio Cestio di soprav-

vivere fino ad oggi, sono state le

mura erette nel 275 d.C. da Aure-

liano a difesa della città.

Con la necessità di una più funzio-

nale cinta muraria difensiva per

Roma, gli architetti inglobarono al

suo interno moltissimi monumenti

antichi come l’Anfiteatro Castren-

se, l’attuale Porta Maggiore, una

parte dell’acquedotto e la Pirami-

de di Caio Cestio. Tutto questo per

risparmiare tempo, mezzi e mate-

riali (foto 3). Smontare la piramide

sarebbe stato troppo difficoltoso,

mentre lasciarla inglobata nelle

mura avrebbe fornito un’ottima

protezione per la città. Quindi si

scelse di non destabilizzarne la

struttura, evitando di prelevare i

preziosi marmi di copertura, per

evitare cedimenti e pericolosi crolli

della cinta muraria che, qui, costeg-

giava il bivio che sorgeva all’altezza

dell’importante snodo commercia-

le della Via Ostiense.

A Roma, a partire dalla fine dell’VIII

secolo a.C., non si seppellisce più

dentro la città; uniche eccezioni po-

tevano essere i bambini, come sta-

biliva la più antica opera legislativa

romana, la Legge delle XII Tavole

1

che prescriveva che nessun mor-

to fosse inumato in città. Dunque

i cimiteri antichi erano fuori le città

o lungo le strade, con le tombe se-

gnalate da monumenti funerari. La

1 / attribuita dalla tradizione al 450-451 a.C.

foto 1 / (©Francesca Pontani) Piazzale Ostiense con

l’inizio dei lavori di restauro della Piramide (2013)

foto 2 / (©Francesca Pontani) Porta San Paolo con

all’interno il Museo della Via Ostiense

foto 3 / (©Francesca Pontani) Visione d’insieme delle

Mura Aureliane, della Piramide e di Porta San Paolo

Francesca

Pontani

aRcheologia