

abitanti
43
. Con l’avvento della diciannovesima dinastia
44
furono riallacciate del tutto le relazioni con il clero di
Amon e la squadra degli operai crebbe di unità in quanto
iniziò ad occuparsi anche di lavori nella valli utilizzate
come necropoli e nei templi della riva sinistra. Vennero
allestite piccole spedizioni con il compito di ricercare
gesso emarmo nella cave di Assuan e di Silsila ed alcuni
scultori furono inviati ad Abido, Menfi e Karnak: i compiti
dei lavoratori divennero in tal modo più complessi e va-
riegati. Durante i regni di Sethi I
45
e di Ramesse II
46
, i più
grandi sovrani di questa dinastia, il villaggio raggiunse
la sua estensione definitiva, ampliando verso sud il muro
di cinta, creando in tal modo nuovi quartieri nel settore
meridionale su detriti abbandonati negli anni prece-
denti, con nuove strade all’interno della cinta muraria e
nuovi sentieri per permettere un più agevole cammino
agli operai verso le necropoli. Le dimensioni di Deir el-
Medina divennero 131,65metri di lunghezza e tra i 47,50
metri ed i 50 di larghezza. All’interno della cinta mura-
ria le case edificate raggiunsero il numero di settanta,
mentre all’esterno dellemura furono costruite circa cin-
quanta abitazioni. Il muro di cinta, concepito inizial-
mente come un mezzo per isolare la comunità, divenne
una distinzione sociale, con i discendenti degli abitanti
originari, stanziati all’interno, che si consideravano di
una categoria superiore rispetto ai meno privilegiati,
proprietari di abitazioni all’esterno. La cinta muraria si
trasformò completamente: non più l’altomuro costruito
inmattoni crudi dei tempi di Thitmosi III, ma un bastione
sottile di pietre grezze unite tra loro con calce: lo scopo
di questa modifica fu probabilmente proprio quello di
sancire la distinzione sociale tra gli ”interni” e gli
“esterni”. In questo periodo furono attive circa cento-
venti famiglie di operai, intenti a lavorare agli ordini di
due capisquadra
47
.
Sotto il regno di Sethi I gli operai e le loro famiglie godet-
tero di un notevole benessere e, per dimostrare la loro
riconoscenza al sovrano, edificarono in suo onore nu-
merose cappelle votive. La comunità artigiana rag-
giunse il suo apogeo durante il regno del figlio di Sethi
I, Ramesse II: vennero aggiunte, nel quartiere nord-oc-
cidentale, alcune nuove abitazioni e le necropoli stessa
venne arricchita da grandi emaestose tombe di famiglia,
raggruppate inmaniera gerarchica attorno alla cappella
di Neferhotep
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, capo dei lavori nella sede della verità.
Del periodo ramesside si conservano nei vari musei
sparsi per il mondo una notevole messe di documenti
che ci testimoniano con chiarezza e con divertenti aned-
doti la vita quotidiana di Deir el-Medina. I primi faraoni
della XX dinastia
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intrapresero sin da subito grandi la-
vori a Karnak, Medinet Habu e nelle due necropoli reali:
ormai però l’autorevolezza del sovrano pian piano iniziò
a scemare a favore del potente clero di Amon. Una evi-
dente prova dell’indebolimento del potere centrale e del-
l’incertezza che ne scaturiva è data dai frequenti
scioperi degli operai e dai saccheggi negli ipogei reali e
privati
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da parte di furfanti provenienti dal sud. Molto
probabilmente cominciarono a scarseggiare le risorse
idriche: su due documenti databili a questa dinastia si
legge dello scavo di un grande pozzo nel settore nord-
orientale alla ricerca, peraltro vana, della falda freatica.
La ricerca proseguì anche in epoca tolemaica, non
dando, ancora una volta, nessun esito. In questo pozzo
50
s p e c i a l e d e i r e l - m e d i n a
43 Tratteremo anche di questo aspetto di Deir el-Medina
prossimamente.
44 Dal 1295 a.C. al 1186 a.C.
45 Regnò dal 1294 a.C. al 1279 a.C.
46 Regnò dal 1279 a.C. al 1213 a.C.
47 L’organizzazione lavorativa verrà trattata nei prossimi
numeri.
48 “Gli artisti del faraone”, Electa 2003, pg. 30.
49 Sepolto nella TT6 assieme al figlio Nebnufer.
50 1186 a.C – 1069 a.C. circa.
51 Di tutto questo tratteremo ampiamente in seguito.
L’aspetto finale del villaggio
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ai tempi ramessidi.